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lunedì 30 marzo 2015

AAS LAB: rivedere

Haendel era perfetto per i suoi stati umorali, dal dieci di febbraio non l'aveva più tolto dal giradischi - un fermo immagine aveva cristallizzato anni di una vita spensierata, tutto era rimasto immutato, al suo ritorno a casa aveva sentenziato non toccate le mie cose, non toccate niente. 

venerdì 27 marzo 2015

AAS LAB : Dolere


Uno, due, tre... respira, forza più forte. Ancora. Riesco a sentire solo questa voce che mi urla cosa devo fare. Non ho scelta ormai. Io faccio tutto quello che mi dice di fare, forse a volte mi confondo, non rispetto le sequenze giuste, spingo quando devo respirare e respiro quando devo spingere. E se trovo il respiro. Un dolore pulsante alla testa. Sono avvolta da fili collegati alle macchine accese da più di 7 ore. A ogni contrazione conto uno, due, tre secondi fino a dieci.

giovedì 26 marzo 2015

AAS LAB: incombere

Voleva rilassarsi e godere di quella bellissima giornata, ancora abbastanza fresca,così si avviò,verso una frazione marinara camminando tranquillamente, godendo di tutte le minime cose,il panorama stupendo, i bambini che si rincorrevano,i fidanzatini che si perdevano l'uno negli occhi dell'altro, baciandosi come se ci fossero solo loro in quel posto paradisiaco. Pensò che forse non vedevano veramente nessuno, persi nel loro mondo!! Cominciò ad osservare tutte le bancarelle: bella bigiotteria, cappellini per difendersi dal sole cocente in estate, per uomo e per donna; portafogli, borse, borsellini, sciarpe, costumi, si perse nell'osservare tutto quanto e compiacendosi di essere solo di non avere moglie e figlie dietro, perché l'avrebbero tartassato di spese. Davvero si compiacque, com'è bello star da soli ogni tanto, pensò, ma quando mai ho la fortuna di star solo, se sono a casa. Fece pure una capatina al porto, a quest'ora di sicuro ci saranno le barche che rientrano col pesce fresco, gli piaceva tanto l'odore del pesce appena pescato. Si avviò lentamente perché voleva fino in fondo godere di quel tempo che era riuscito a ritagliarsi tutto per se. Arrivano le barche, quanto bel pesce, che odore inebriante, guardava e conveniva che era molto invitante, sia guardare che inalarne il profumo. Era così immerso nel suo vagare di pensiero, così beato di quanto stava godendo quegli attimi, quando un voce amica lo svegliò dal suo fantasticare - come stai? quanto tempo che non ci vediamo... convenevoli, un po’ di racconti sulla loro vita recente, l'amico che vuole regalargli un po’ di pesce fresco, cosa preferisci? Ecco, un bel polpo freschissimo in un sacchetto annodato. Arrivato a casa pone dentro il lavandino della cucina il polpo, scioglie il nodo, lo lascia ed esce sul terrazzo dove la moglie è seduta al fresco, sai? mi hanno regalato un bel polpo fresco, stasera lo bolliamo – intanto il polpo che girovagava per casa. Entrati dentro si armarono di scopa e mestolo, colpivano il polpo grosso e aggressivo che cominciò a fissarli minaccioso, costringendoli ad uscire dalla cucina in cerca di aiuto, e ci volle una persona competente per domare il polpo insolente. Ricorda ancora gli occhi della moglie - come può una giornata cominciare così bene e finire tanto male? 

Pina Tomasello

mercoledì 25 marzo 2015

AAS LAB: Sapere

Ti faccio vedere una cosa.

Lo seguo con il mio cesto di funghi in mano, appena identificati come Boletus "mangereccius" - sì, sono buoni questi, ma dove li hai trovati? Ma quale parte del sentiero? Mio padre ha dei libri, poi glieli chiedo e li classifichiamo con precisione -. Arriviamo davanti a quella che doveva essere una stalla per ovini, apre la porta con gesto teatrale: questo è il mio museo personale. File ordinate di crani tibie omeri femori scapole ulne mandibole mascelle ricoprono il pavimento, di ogni singolo osso indica l'animale di provenienza - bufale non ne abbiamo più, facevano troppi danni, i cavalli qua intorno invece li hai visti? Questo qui aveva un'infezione alla zampa anteriore sinistra, vedi come è cresciuto storto lo zoccolo? Abbiamo provato a limarglielo ma niente da fare-. Poi denti, pelli di serpenti, borre di rapaci notturni (allocco, civetta, barbagianni)- le riconosci dalle dimensioni e dieta, chi preferisce micromammiferi, chi lucertole, chi uccelli, chi insetti. A proposito di insetti guarda qua (mostra orgoglioso il pezzo forte della collezione, un coleottero dai colori vivaci). Spiega che presto il museo sarà aperto al pubblico, suo padre metterà le foto sul sito dell'agriturismo e lui ne sarà però il curatore. 

Gli mostro delle foto fatte poche ore prima durante la mia passeggiata -A saperlo te li avrei portati. Sai che animale è? È davvero strano. Lo trovo per la prima volta in difficoltà, neanche lui ha mai visto ossa simili, il cranio è poi danneggiato, mancano molti denti e l'animale deve essere morto da tempo perchè da dall'orbita è già sfarfallato qualcosa. Si capisce che il cranio è vecchio anche dal colore risponde lui, e subito mi chiede dove l'ho visto. Purtroppo però oggi va via, non riuscirà a tornarci, domani ha scuola.

Annalisa Balistreri

martedì 24 marzo 2015

AAS Lab: Godere

L’architetto ha fatto un ottimo lavoro, la scelta della ceramica bianca invece della solita mattonella azzurra ha dato un colore verde smeraldo all’acqua della piscina, l’ambiente è caldo e umido, volendo con un pensiero dionisiaco le Maldive possono prendere il posto di questo cubo di cemento, un elemento disturba! la brezza non profuma di mare ma odora di cloro.

lunedì 23 marzo 2015

AAS Lab: Cadere

Giocavano, le racchette volteggiavano come farfalle. Sui prati verdi irrorati con costanza, volteggiavano le loro stesse vite. Il bianco dei calzoni e le scarpe sotto maglioni attraversati da un'unica striscia scura all'altezza del petto. Somigliava ad una danza questa vita condita di ogni benessere, erano feste, banchetti e, in questi, danze. Era il tempo del Foxtrot.

venerdì 20 marzo 2015

AAS Lab: Contenere

Signora, deve allacciare la cintura. Stiamo per atterrare.
La voce gentile dell’hostess mal dissimula l’impazienza mentre mi scuote leggermente una mano per svegliarmi. Ho conferma della mia impressione appena i miei occhi ancora offuscati dal sonno incrociano il suo viso: labbra strette in un sorriso forzato e sopracciglia leggermente inarcate, una prigione di stizza. Farfuglio un grazie e le sorrido, mio malgrado. Chissà quante volte al giorno è costretta a ripetere le stesse cose ai passeggeri distratti o addormentati come me.

giovedì 19 marzo 2015

AAS LAB: frazionare

Carne budella viscere lingua petto rigorosamente ultimo ripiano sigillati.
Pacchetti riconoscibili a vista etichette e data le cipolle gli ortaggi ripiano di mezzo marmellata uova latte primo ripiano. 

mercoledì 18 marzo 2015

AAS Lab: Sciogliere

dorinzi-fiorindo-zeffirino
Prima di conoscerti, e rimanere avvinta come l'edera, portavo i capelli raccolti in un tupè portentoso: dimezzavo l'antartide per fissarli con la lacca. Poi sei arrivato tu, mi hai tolto le forcine e sono scivolati setosi sulle spalle. Ci hai giocato capriccioso con le dita e mentre aspettavo che mi dicessi “t'amo”, hai intrecciato lancinanti mille nodi. 

martedì 17 marzo 2015

AAS Lab: piangere


Ho pulito bene la mia bottiglietta riciclabile, ho incollato un’etichetta.
Partenza alle cinque del mattino, la provincia babba ci aspetta.
Il fiato appanna i vetri dell’auto, la radio spenta, quel Cristo di mio padre neanche ci prova a girare la manopola, del resto o Radio Maria o morte.
Un interminabile rosario, mia madre e mia nonna non hanno smesso un istante - e tra un mistero glorioso e uno doloroso, siamo quasi arrivati.

lunedì 16 marzo 2015

AAS Lab: Dissolvere

Costruiamo emozioni come friggitrici pentole a pressione pentolini per l 'acqua calda, utili per cucinare cuore, cervello, frattaglie intime di pensieri.

venerdì 13 marzo 2015

AAS LAB: togliere

Stanotte ho pensato la mia esibizione: io in tunica dorata incedo lenta sul palco, una sacerdotessa immolata al dio Sole, i capelli cotonati in una raggiera.
No.
Potrei...
Pantaloni e giacca neri, capelli lisci.
L'arrangiamento potrebbe suggerire un trionfo di musica sporca, da banda musicale - una vera banda paesana sul palco! -, nel bridge flauti e clarinetti, nel jingle una fioritura di ottoni, i timpani, costruiremo una cattedrale gotica, di potenza, con guglie e pinnacoli e cori di voci angeliche, tanti bambini - l'Antoniano? -, lasceremo un segno.
No.
Cioè?
Solo basso e batteria, un colpo secco sui quattro quarti.
Ah!

giovedì 12 marzo 2015

AAS Lab: Discutere

E nemmeno qui mi lasciano in pace. Guarda cosa stanno combinando le tue figlie!
Le mie figlie, fortuna che sono ancora piccole, quelle se potessero si annegherebbero una con l’altra. Ma io questo pomeriggio di mare me lo voglio godere tutto, ho deciso che non ascolto nessuno, faccio il morto, galleggio, me ne fotto di quello che combinano e dicono mia moglie e le sue figlie.
Mi hanno messo l’inferno che dovevano venire a mare alle due - che ancora non c’è confusione - infatti la spiaggia era piena, ho piantato l’ombrellone nell’unico spazio disponibile, distante dall’acqua, ma almeno non le sento, ho pensato. 

mercoledì 11 marzo 2015

AAS Lab: Adorare

L'interfaccia aria-acqua è sottile, i polpastrelli ne sfiorano il confine. Chiudo la cerniera della muta, abbasso il corpo in avanti per indossare la cintura piombata. È il turno dei calzari, infine le pinne e la maschera. Un tuffo e la pelle si immerge in una dimensione nuova, il freddo sale, il contenuto dei polmoni diventa prezioso ma perde allo stesso tempo importanza. In pochi attimi sono astronauta della profondità. Mi avvolge ovatta incolore, scivola addosso, ci sono dentro ma è impalpabile, pochi rumori ma amplificati. Certa di non appartenere a tale mondo, assaporo momenti che rimarranno in mente tornata al mio.

Vista limitata ha l'uomo per osservare il mare nella sua interezza e braccia troppo corte per circondarlo.
Unica strada non la comprensione ma la meditazione. 
Dalla calma di riflessi brillanti del sole alle raffiche di vento che graffiano il viso e turbini gorghi onde esplodono in spruzzi infrangendosi sugli scogli.
Esseri sconosciuti, anfratti inesplorati ma la consapevolezza di non poterne scoprire tutti i segreti, non in questa vita.

Annalisa Balistreri

martedì 10 marzo 2015

AAS LAB: uccidere

Sente il cervello ansimare, è un polmone in asfissia. Poi, vertigini e nausea. Non sente il cuore. No, non lo sente, se non come un masso che vuole farsi strada rompendo costole e arterie; sbrigarsela in prima persona.

lunedì 9 marzo 2015

L'arancina




‘U zu Totò, ogni domenica mattina, piovesse, tuonasse, o addirittura nevicasse, a meno che non fosse costipato o con il femore rotto, lui doveva mangiare un'arancina, e anche due se la sua squadra giocava in casa, perché diceva che portava bene. Ma, mica una arancina normale, lui mangiava quelle da mezzo chilo a salire, e con la carne le voleva, anzi con il capoliato, che era uomo di salde tradizioni, e quando una volta aveva sentito chiedere da un catanese di passaggio un arancino, in tre lo avevano dovuto tenere, e il catanese se ne era dovuto andare di corsa. L'arancina è fimmina, e come la fanno qui, è una bomba.

Mimosa per un giorno

Mi chiamo Acacia Albeata ma così il mio nome non dice nulla, meglio usare il mio nome comune, mimosa. Sì, esatto, io sono quell'albero con fiori gialli limone a pallini che riempie di colore le strade e le campagne in primavera. La mia infiorescenza è nota in tutta il mondo da quando, quasi settant'anni fa, la comunista Teresa Mattei dell'Unione Donne Italiane mi scelse per simboleggiare la festa della donna anche se il mio dovere lo faccio da oltre 100 anni quando mi scelsero per commemorare alcune operaie americane morte durante un incendio in fabbrica.

giovedì 5 marzo 2015

NYC

Andare così non è doloroso. Talvolta invece no. E non puoi farci niente, è già accaduto. Guarda qui si è pure sfilata la calza. Ha quasi 70 anni, polpacci scolpiti, intravedo i fasci muscolari affiorare sotto la pelle, ma quanto esili quelle  caviglie. I tacchi, anche quelli, non ci rinuncia. E' sola, la rialzo, almeno tento.
- Signora!-
-Aiuto!!!- 
- Come sta !?? Si sente bene??!!- 

mercoledì 4 marzo 2015

AAS LAB: tacere


La storia si sta ripetendo e io devo tenerla nascosta.
Sandoval userà tutto il suo potere ma non basterà a nascondere la notizia.
Scrivere, scriverne il più possibile, camuffare il sangue con tanto inchiostro.

martedì 3 marzo 2015

AAS LAB: temere

È un periodare asciutto di punteggiatura il tubo dei pensieri in questa notte di scirocco, può essere imprudente anche il sudore, assale, sale e acqua, alla radice della nuca e sopra il labbro, lo tiro via col dorso della mano, mando giù la mucillagine che affiora in gola, una risacca che si ribella alla luna mi tiene a bada i polsi e gli occhi bassi.
Devo pensare, devo restare sveglia, devo rimanere lucida.

lunedì 2 marzo 2015

La scala


E’ da giorni che rimando.
Sotto il nostro appartamento c’è un magazzino enorme, appena una stanza in meno rispetto al luogo in cui viviamo.
Una cattedrale di oggetti, un cimitero di abiti smessi, televisori non riparabili e sedie sfondate, scatole di cartone come barboni sfrattati. Al piano superiore invece regna un ordine innaturale, si va avanti per sottrazione, ciò che sparisce alla vista ha soltanto cambiato livello. E’ il freddo a colmare gli spazi rimasti.

domenica 1 marzo 2015

AAS VINTAGE - Letteratura low cost: Il Matrimonio riparatore

Cerchiamo quell’ago nel comò, era la frase che diceva Agnese la sarta del paese ogni volta che sua figlia Lucia si lasciava cadere dalle mani l’intera scatolina degli aghi, ed erano ore di ricerca con la calamita dentro i cassetti e sotto il comò, tra le fughe delle piastrelle. Agnese non ci stava più tanto con la testa, da una vita la usava come puntaspilli, e poi si era anche stufata di ripetere alla figlia che avrebbe dovuto sposarsi, senza nessun risultato.
Lucia era mediamente giovanile nonostante i cinquanta passati, timorata a tal punto da non avere mai accarezzato l’idea di accoppiarsi carnalmente con chicchessìa, soprattutto dopo aver sentito dire che alcune volte il concepimento può verificarsi in modo inaspettato, tramite un bacio, un’accappatoio scambiato, una nuotata nella piscina comunale, o addirittura per mezzo della divina provvidenza.