Google+

venerdì 30 settembre 2016

Pensavo di prendere un libro

Un libro dell'estate, e a parte il tuo ho amazon aperto e non so più cosa ordinare, sai che quando c'è stato l'attentato di Monaco ho pensato subito alla minuzia del tuo libro con tutti quei gingilli e tesori confezionati ad hoc su ebay.
Stavo guidando per andare a teatro verso Trento, le campagne e i meleti lungo i finestrini, prima seconda e terza. Stavo ascoltando il mio cd dei Foxhound e la radio raccontava di quell'attentato a Monaco, là proprio nello stesso angolo dove c'erano state le tue olimpiadi. Ho dovuto accostare lentamente la macchina e sentivo che quello che stavo facendo non erano quei tre secondi del pensiero oddio-cosa-sta-succedendo-accosta ma piuttosto era simile a quei tuoi tre secondi in cui mi raccontavi di olimpiadi che non ho mai potuto vivere e tutto si colorava di tinte punk acide misto polaroid del tuo libro. 

giovedì 29 settembre 2016

Tutto è ombra

Caterina sapeva combattere la solitudine incrociando le dita, le mani e proiettando le ombre. Posizionava la luce a suo piacimento, chiudeva la porta e restava da sola; per poco. Metteva un lenzuolo sopra la testa come a nascondersi, poi faceva venire fuori un mondo da due mani; se le baciava, le annusava, si chiedeva come gli altri non riuscissero ad avere anche loro un mondo dentro le mani. Le falangi diventavano uccelli, i palmi farfalle, e piante, alberi, scoiattoli, serpenti, mostri e angeli. Se rideva: tutto scompariva, la parete tornava di nuovo bianca e Caterina di nuovo sola. Ma bastava accarezzare la luce, e tutti ritornavano lì.
Aveva iniziato a parlare con le sue ombre Caterina, alcune erano diventate perfino sue amiche. 
“Esci fuori Caterina,” – “Il pranzo è pronto!”
E Caterina ritardava un po’.
“Dai, Caterina. Siamo tutti pronti,” – “la nonna ci aspetta.”
Dieci minuti d’attesa.
“Caterina, stiamo andando al mare. Pronta tra trenta minuti,” – “va bene?”
“Caterina, Charlie! C’è Charlie fuori la porta,” – “che fai?”
“Caterina, mancheremo due giorni.”
“Caterina?”

mercoledì 28 settembre 2016

Ho fatto l'amore con Charles d'Inghilterra

“My darling”, così mi diceva abbracciandomi forte, facendo attenzione al suo abito in tweed.
Charles lo vidi per la prima volta ad Ascott. Per l'occasione avevo un cappello degno - tante piume rosa svolazzanti che solleticavano nasi. E per impreziosirlo ancor di più, pure i fichidindia ci misi: rossi e verdi, raccolti nel giardino della zia Annette e portati dalla Sicilia, con me!
Con la bocca aperta volevo lasciare 'sti british da tè insipido.

martedì 27 settembre 2016

Ho fatto l'amore con Gigi Marzullo

Lo dico subito, non è stato facile. 
Io e Gigi ci siamo incontrati in un motel. Nessuno doveva vederci.
Inizio tipico, Gigi spogliati che intanto faccio una doccia.
Lo trovo sul letto in boxer bianchi e calzini neri - la morte dell'ormone.
Per eccitarmi un po' lo guardo negli occhi, lo confesso, mi infoiano.
Non ci metto molto a raggiungere un alzabandiera da giorno del giuramento.
Gli chiedo di togliermi la tovaglia che mi cinge i fianchi, lo fa con grazia - non me l'aspettavo.

lunedì 26 settembre 2016

Ho fatto l'amore con Antonella Clerici

Spesso, durante il pranzo di mezzogiorno, vedo la Clerici, mi piace soprattutto la canzone che accompagna alcune pause  del suo programma: le tagliatelle di nonna Pina. Non posso far a meno di pensare: quanto è "bbona" sta Clerici, come è burrosa e luminosa, con quei colori pastello chiari, bianco e rosa, come le case delle bambole che ti introducono dentro una fantasia da favola erotica. Se fossi uomo potrei farci più di un pensierino!

martedì 6 settembre 2016

Alice - Il cenone delle meraviglie

Che ideona regalare Alice nel paese delle meraviglie alla nipotina. Lì per lì non avevo neanche riflettuto sul fatto che la bambina avesse lo stesso nome della protagonista. Ero di happy hour, avevo sfilato di tasca lo smartphone solo per appuntarmi il numero del tizio appena rimorchiato con la solita collaudatissima tecnica del “tiavevoscambiatoperilfratellodiBea”.