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giovedì 2 marzo 2017

Amicizia ritrovata: Io vado al Sud e ci vado da sola


Trovarsi in età adulta è mestruo di vecchia, atteso con dolore e stentato, rosso scuro, che è la giovinezza meravigliata di tutto a dare vigore e forza al flusso liberatorio di sterili epiteli ipertrofici, come all'amicizia.

Margie era lì, un breve contatto e un incontro promesso. Mi ci sono trovata senza senso, abbandonata e dolente, ed eccomi lì anch'io. Binari paralleli che non si incontreranno mai davvero, incrociati per uno scambio forzato: in chat - nella stessa stazione, i cinquant'anni e passa di entrambe. Sulle punte dei piedi, come sui cocci, era fluido il sangue delle parole deluse. Ad un incontro ne seguì un altro e poi altri ancora, un viaggio, il cinema, - ti passo a prendere e ci beviamo una birra. Chiarito che c’era spazio per essere amiche, sembrava che il dolore passasse, insieme. Estate autunno inverno e di nuovo primavera, di un anno di ricalibrazione della mia vita, lei era diventata parte di ogni giorno e mi faceva piacere. Libertà protetta dall'amicizia. Però il vento gira verso nord a volte, quando vuoi andare a sud, quando hai bisogno di andare a sud, quando sai che il tuo porto è al caldo del sud. Vedo il gallo che gira sulla casa e capisco che con quel vento non ci arriverò, provo a governare - compagno, cazza la randa, vira vira - ma le folate fanno girare la barca e la virata non gli viene bene, al compagno, perché non ha chiaro dove vuole andare e la forza disumana che ci vuole a tenere il timone. Il nord che si avvicina è là - e io continuo a non volerci andare, so che non fa per me il nord. Mi butto in acqua e nuoto furiosa - senza barca e senza altri marinai. Io vado al sud. Ci vado sola.

Monica Sapio