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venerdì 19 maggio 2017

Fibromialgia: La torta


Allora dottore, che meraviglia, posso finalmente leggere la diagnosi. Sono trepidante, non riesco a contenere la gioia. Dall'emozione, la busta che mi porge comincia a tremare.
Adesso bisogna festeggiare l'evento con amici e parenti. Voglio organizzare tutto nel migliore dei modi. Per la location, ho pensato alla sala trattenimenti in collina, però non voglio lo stesso menu di quando zia Dora ha festeggiato il suo fidanzamento (ci presentò: antipasto all'italiana, pasta al forno, lacerto con patate e piselli e per finire, bomba di gelato di pistacchio). L'atmosfera era verde prato, ad iniziare dall'abito, per finire con una cascata di confetti dello stesso colore.
Io voglio pesce, dall'antipasto al dolce.

La gente accolse l'invito con grande entusiasmo e coinvolgimento. Arrivò puntuale, le donne in abiti eleganti dallo strascico talmente lungo che fecero felice il giardiniere che si vide ripulire il viale da foglie e terriccio.
Al DJ gliel'ho detto, non mettere Il carrozzone di Renato Zero o peggio ancora Vitti nà crozza, ti scannu!, La cura di Battiato sì, quella mi piace assai.
La torta era altissima, per scorgere la piccola ambulanza di pasta di zucchero, posta in cima, bisognava alzarsi in punta di piedi. Com'era carina, perfetta nei particolari, pure i barellieri con le giacche arancioni c'erano.
I bambini facevano a gara per aggiudicarsela.
Non se l'aspettava nessuno, io orgogliosa della mia malattia nuova.
Il momento dei regali fu commovente: tante vestaglie di tante nuance di rosa, alcune abbinate pure ad eleganti ciabatte decorate da piume.
Pure il beauty, con tutto l'occorrente per il bagno.
Ero a bocca aperta, qualcuno aveva spifferato del mio traguardo.

Le notizie corrono, come le patologie.

Mariella Cirafici