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mercoledì 17 maggio 2017

Fibromialgia: The winner is.....


Grazieeeeee!!!
Mi alzo di scatto da quella scomoda sedia con gli spilli sul sedere, porgo la mano al Professore e stringo forte la sua, serrando i denti e con le lacrime agli occhi.
- Grazie, grazie, grazie Professore!

Mi guarda e leggo i pensieri che non ha il coraggio di dire: “un’altra pazza da manicomio”.
Mi sento leggera come una garza sterile spinta dal vento su un cielo limpido, come limpide erano le mie ultime urine analizzate.
Fuori mi aspettano amici, parenti e Giorgio, tutti con aria mesta e seria che pendono dalle mie labbra.
Un po’ di suspence (che non guasta in questi casi) e poi: Ce l’ho fattaaaaaaa! Forza, mettete via quei brutti musi che si va a festeggiare!
Applausi, sorrisi e confetti di varia foggia lanciati in aria, proprio come nelle occasioni speciali.

Oggi è il mio giorno!
Dopo cinque anni di delusioni, esami inutili e soldi buttati al vento finalmente stringo tra le mani il pezzo di carta tanto atteso e fortemente desiderato.
Ci abbracciamo l’uno con l’altro e ci avviamo verso casa mia intonando con toni goliardici “perchè è una brava ragazza...” - sembriamo brilli prima ancora di festeggiare.

La casa olezza di disinfettanti ma ormai nessuno ci fa caso, mentre i miei amici si accomodano sui divani vado un attimo in cucina, ho preparato pure le bomboniere per l’occasione!
Torno in salotto col mio cestino rosso e distribuisco le provette di vetro che racchiudono confetti, compresse e capsule di ogni genere, tutte rigorosamente rosse, il fiocchetto di laccio emostatico è semplicemente delizioso.
Poso il cestino vuoto sul tavolo e riprendo in mano la mia “pergamena”, per rendere l’attimo ancora più suggestivo salgo sul mio prezioso poggiapiedi, compagno fedele di tutte le mie serate e lentamente srotolo la “sentenza”.

Tutti gli occhi addosso mi mettono un po’ a disagio, ho paura di deludere le loro aspettative, magari si aspettano qualcosa di più...
Adesso il mio sguardo è altezzoso mentre ad alta voce dichiaro:
“Finalmente la mia malattia ha un nome: è FIBROMIALGIA!”
Un applauso scrosciante, tutti in piedi.
E intanto sorrido e mi tengo pronta per un bis.

Roberta Sapio