Google+

giovedì 8 maggio 2014

La casa infestata

Erano le dieci di mattina quando mi svegliai per andare a trovare la zia, una bella giornata: il cielo azzurro, il prato verde, gli uccelli che cantavano. Man mano che andavo avanti verso casa di mia zia i prati e gli alberi rinsecchivano, il cielo diventava grigio e sentivo una strana puzza di zolfo.

Arrivai alla casa, i corvi appoggiati al tetto gracchiarono; bussai e all'improvviso mia zia aprì. Entrai e tutto era diverso da casa mia, niente colori, niente foto, niente fiori; mi mostrò tutte le stanze, persino la soffitta e lì la puzza di zolfo aumentò facendomi venire la nausea; uscii immediatamente in balcone e vidi una stradina che portava  ad una casetta dove mi parve di vedere una tomba. 

Scesi le scale e mia zia mi accompagnò in salotto dove bevemmo una tazza di caffè e notai che nel pavimento c'era una macchia rossa; le chiesi cosa fosse e lei con un tono inquietante disse “era il suo sangue” e poi andò in cucina. Aspettai mezz'ora e curiosa andai a vedere cosa stava facendo...vidi del sangue a terra e aprii la porta e lei era lì impiccata sopra una sedia di colore lilla che mi fece pensare alla canzone “la sedia di lillà” che la descriveva molto. Chiamai la polizia e vennero a fare dei controlli. Io salì in soffitta e mi affacciai al balcone di prima e vidi la tomba chiudersi da sola forse stavo sognando?
Mi trasferii in quella casa in attesa dei funerali, volevo evitare che la casa venisse venduta. Alle 3.46 sentii dei passi giù nell'ingresso; ero scossa, scesi a vedere ma prima presi una padella in cucina, vidi una persona attraverso lo spiraglio; avevo il cuore a mille. La aprii e senza che se ne accorgesse diedi una padellata sulla testa... era il mio vicino e scappò terrorizzato. Rimasi come una cretina, stavo li a guardare pensando che avessi fatto una figura di merda e andai a letto. L'indomani andai in una biblioteca nella street down 46 e feci una ricerca sulla casa di mia zia e trovai cose spaventose, ad esempio che li fu impiccata e una certa Luana de Zolfo di cui il suo spirito vaga ancora nella casa e che appena si sentiva puzza di zolfo era certo che lei era lì; quando uccideva nel braccio delle persone compariva il segno # così andai a vedere il corpo di mia zia e in effetti c'era veramente. Tornai a casa e mi ricordai della tomba nel vialetto e ci andai.....entrai e vidi una lapide dove c'era scritto Luana de Zolfo, ero spaventata così scappai in casa, mi chiusi nel salotto e stavolta la macchia di sangue che era per terra si ingrandì e accanto vi trovai la sedia lilla dove si era impiccata mia zia. Il cuore a mille, il sudore che gocciolava, l'odore di zolfo aumentava e io svenni. Ma un rumore mi svegliò ed erano le 3.46 la stessa ora in cui era morta Luana e all'improvviso sentì un rumore, qualcosa come un digrignare di denti e la porta della stanza scricchiolando; si aprì e vidi una ragazza dai capelli lunghi neri, occhi neri e arrossati e la pelle bianca, sembrava indemoniata; scappai ma mi afferrò la caviglia, caddi dalle scale, la puzza di zolfo era intensa, mi liberai dalla presa e uscii dalla casa, mi rifugiai nella casetta. Mi ero liberata di lei. Non passò mezz'ora che sentii un respiro dietro di me e la vidi di nuovo. Mi strappò la mascella e la mangiò, ero paralizzata e poi mi tagliò il petto e mi strappò il cuore.
Non sono mai morta, ma la mia condanna è cibarmi dei cuori altrui. Guardatevi alle spalle, potrei venirvi a trovare.
(Fino al 1946 la casa fu causa di molte morti, dopo fu distrutta e con lei anche il mostro.)
Alice Giacona