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giovedì 10 luglio 2014

Morire ascoltando Baglioni, ma non sono sicuro

Mi sono stravaccato sul divano del salotto per aiutare la digestione faticosa del dopopranzo di pasqua, stavo ascoltando la radio in sottofondo e viene fuori a tradimento una canzone lagna, una di quelle canzoni tipo baglioni, una canzone d’agonia, l’ho ascoltata involontariamente dalla radio e mi sono appisolato, così sono morto nel sonno.

La canzone non me la ricordo con precisione, il titolo ce l’ho sulla punta della lingua ma mi sfugge. È facile dimenticare o travisare le cose, quando ci si trova sulla linea di confine tra il sonno e la veglia, ci sono particolari che tu credi di sentire o di vedere o di leggere, giureresti che si tratta di una canzone che conosci bene, poi se sei morto è anche peggio, ma non puoi sbilanciarti perché rischi di inguaiare un altro cantante che non c’entra niente.
Se almeno riuscissi a concentrarmi, con tutti questi cori da osteria e pianti e stridore di denti, proverei a canticchiare il motivetto, magari qualcuno di voi potrebbe riconoscerla, ma sarebbe ormai anche del tutto inutile, non riuscireste a salvarmi.
Ora mi chiedevo, anche se non ricordo il titolo della canzone, il pezzo posso pubblicarlo lo stesso?
Qui sotto riporto uno stralcio che mi sembra comunque in tema. 
Mi raccomando, nessun dorma, occhi aperti.


Io me ne andrei
(riproviamo un'altra volta non è detto e poi non si sa mai)
io me ne andrei
(cominciamo dal principio tutto quanto vuoi)
io me ne andrei
(mi dai una mano)
a cercare lontano
(non ci vuole poi tanto)
una casa nel vento
(per ricominciare)
e poi volare in alto
dove tu non sei
(son sicuro che ce la farai)...
io me ne andrei
lo faccio sai
lo faccio sai
vedrai vedrai
ma tu che vuoi
dicendo e noi
che importa noi...
no, io non parlo più...
tu, resta a dormire tu...
io, io sto affondando giù da solo...
(Claudio Baglioni - Io me ne andrei, 2010)

Raimondo Quagliana