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lunedì 6 ottobre 2014

Lavorare con le mani fa molto bene

Mi capita a volte di sentirmi un po' depressa. Troppo lavoro, troppo stress, amori ammalorati, la badante rumena della Mamma, la pancetta dell'età, troppi vorrei e troppe sedute di divano davanti alla TV, accesa o spenta. Allora mi metto d'impegno e mi invento qualcosa da fare, qualcosa di creativo che mi rilassi e assorba nella manualità ogni angoscioso pensiero. Lavorare con le mani mi fa molto bene. 

E' una dote naturale, la mia manualità, e l'ho sempre coltivata. Risolvo piccoli problemi pratici. Cambio i piedi ad un comodino sgangherato, lo dipingo di viola, in due tonalità, tinta su tinta. Scartavetrare e passare il fondo ad un comodino mi ha salvato molte volte. Mi trovo adesso in un altro momento della mia vita in cui avrei bisogno di un bravo psicanalista, ma bravo, o di un bel comodino da sistemare (ma farebbe lo stesso anche una cassettiera, una specchiera, un pitale o una semplice vecchia scala a compasso).
Purtroppo a casa mia non entra più neanche uno spillo e gli amici (in questo si vedono i veri amici) non apprezzano i risultati del mio bricolage anti stress.
Eccomi allora a desiderare con tutta me stessa un bel comodino vecchio sotto le mie mani.
Il disagio sale.
E' un caldo pomeriggio d'estate e d'improvviso mi rendo conto, in una solitaria seduta sul divano davanti alla TV spenta, che il comodino forse è stato in passato, e non sarebbe altro, oggi, che un patetico surrogato di cosce seni bocche caviglie fianchi.
Insomma credo capisco penso che un pò d'attivitá fisica ricreativa mi farebbe tanto bene.
Ma come si fa, in questi casi? L'idea mi è venuta, ma sono una sprovveduta in queste cose.
Ho vissuto tanto, ma inutilmente, al fine del soddisfacimento del mio attuale bisogno.
Come si fa ? Si telefona ad una cara amica, sondando con tatto la sua disponibilità? Si va in giro a fare uno stupido aperitivo in note zone di caccia? Ci si iscrive ad una chat?
Sintonizzo Sky su un canale musicale e penso. Canale 701, Hit Italia. La musica mi distende e mi chiarisce sempre le idee. Cerco di dare sostanza alla mia bislacca idea di trovare una compagnia occasionale. Un passatempo senza nessun'altro scopo che scacciare lo stress e caricarmi di endorfine e ossitocina. Molto maschile questo proposito, penso. Ma ci sono abituata alla mia mentalitá androgina, la conosco da molto tempo. Inutile stare a combatterla. Ogni tanto vien fuori e reclama la sua dignità di essere, perché è parte di me anch'essa. Dopo un po' riconosco la mia inutilità nel dare concretezza al mio desiderio, almeno nel modo in cui ho pensato.  E la musica mi ha davvero rilassata. Ora mi bevo una birra. Un'amica me ne ha regalata una buonissima.
Decido di regalarmi un momento di relax chic.
Scelgo il bicchiere giusto. Verso sapientemente la birra affinché si formi uno strato di 2 centimetri di schiuma, come ho imparato guardando "Il boss della birra" su Discovery, in una delle mie solite notti insonni, sul divano davanti alla TV.
Poso il bicchiere sul tavolino davanti al divano. Accendo il condizionatore e chiudo la finestra. Fa veramente caldo stasera. Mi distendo sul divano per ricevere meglio il flusso di aria fresca.
Bevo qualche sorso e sono digiuna.
Vi ho detto che sono astemia e che la birra ha una gradazione di 8.9 vol %?
No? Ve lo dico adesso.
La musica la birra il divano. E adesso che faccio? Decido che la mia pelle é veramente disidratata, dopo tanti bagni in piscina e tante docce. Mezza nuda prendo la crema idratante e comincio a spalmarmi i piedi e le gambe. 
Proseguo a spalmarmi. Crema e mani, mi levo il reggiseno.
Sento il fresco della crema ed il tocco forte e delicato delle mie mani evoca altre mani, altre carezze. Faccio finta di niente. Passo alla pancia e senza soluzione di continuitá scendo dentro i calzoncini.
Mi passo la crema dovunque.
Sono una fufunista: il contatto con la mia vulva è liscio e la mano lieve.
Mi ricordo quand'ero ragazzina e mi toccavo sul pavimento della mia stanza, con la porta chiusa a chiave. Il ricordo è vivo e mi sento viva.
La fisicitá prende il sopravvento. Una mano su una tetta e l'altra sapientemente più giù. Entrambe le mani trovano il loro daffare .
La musica in sottofondo è Pino Daniele, un pezzo degli anni '70.
L'alcool fa il resto e mi ritrovo ansimante, in un turbine di piacere inatteso, mentre cambia la canzone su Hit Italia e godo dicendomi "muoio" mentre Al Bano e Romina Power cantano "cara terra mia".

Come va come va ?
Tutto ok tutto ok ?
E il cuore ?

Monica Sapio