Google+

venerdì 14 ottobre 2016

Ho fatto l'amore con Moira Orfei

Sì, confesso ho fatto l’amore con Moira, sì, lei, la donna dal toupet con il doppiofondo, la donna con i punti interrogativi sulla fronte. Io volevo scoprire cosa c’era dentro quel nido di colomba sulla sua testa. Io ero completamente presa da lei, tanto da decidermi a provare con un genere che non mi aveva mai attizzato, ma Moira non è donna e nemmeno uomo, Moira è ‘na bestia! 
Mi sono profumata, deodorata, depilata fino alle ovaie, e ho indossato un completino rosso da cavallerizza (frustino compreso) e stivaletti bianchi stringati di pelle vera.
Lei mi aspettava nella camera da letto della sua casa mobile. Una stanza dalle pareti rosa confetto, e con tante tendine frou frou. Sono intimidita, ma felice.
Vieni, ragassa, vieni qua dalla tua Moira!
La sua voce, il suo accento emiliano nomade, mi ammalia.
Entra, ragassa.
Sono senza fiato, 'sto corsetto mi sta ad asfissiare. Lei è al centro di un letto a forma di tendone da circo, un cuscino di cui lei è il bottone centrale. È inguainata in una calzamaglia color carne che le compatta la cellulite e i tiranti dei vari lifting, ma a me piace lo stesso, tutta e tanta come una Barbie di gomma.
Adesso agita le ciglia come ventagli, le labbra fremono. Sento una vibrazione, sono le colombe che reggono il velo del letto a baldacchino (anni di addestramento, povere bestie!).
Vieniii, ragassssa. Qui accanto a me, ssopra di me!
Si gira e mi mette sotto la faccia il suo enorme, spropositato, deretano - se ci cado dentro non ne verrò fuori.
Frusssta ragassa, forte, più forte!
Vuole un rapporto sadico, ma che sarà mai? Le do un colpo, ma che sssei di pasta frolla, più forte!
La picchio con vigore e mi piace pure, lei urla, che per un momento sembra la Callassss. Mi scopro violenta, e mi piace.
E’ sudata, ansante, si gira su se stessa a fatica, è pronta, il rimmel le ha reso il viso una maschera. E quando mi sorride penso a Joker di Batman, ma non è un pipistrello quello che mi si palesa accanto. Mi accorgo che non siamo sole, qualcosa di duro mi sfiora la spalla, troppo duro, troppo grosso.
Sento un liquido caldo colarmi tra le cosce, non è eccitazione, mi sono pisciata addosso dalla paura, l’elefante è enorme, alle mie spalle, vuole difendere la sua padrona. 
Ssstai tranquilla ragasssa, è solo Dumbo, resssta cara, gli manca solo la parola al mio ragassso.

Adele Musso