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martedì 4 luglio 2017

Operetta buffa in pochi atti: La fonte


Oh che pelle secca! Mi secca tutto ormai! Svegliarmi la mattina mi secca, fare la penichella mi secca, andare a dormire mi secca,
E' finita così: mi sono seccata.
Prima no, gorgogliavo con costanza. Un rumore identico, uguale, nutrivo le vasche di acque placide, mi ci specchiavo. Venivano tutti a specchiarsi: gli animali assetati, i bambini con le barchette di carta, nutrivo schiere di girini e rane. Insetti e licheni. Intorno si alternavano capelvenere e felci, i fondi si popolavano di pesci rossi e grassi. E intorno gli alberi. Che dico? Giardini.

Limoni, aranci, bergamotti e cedri.
Ora li vedi?
Niente. Spariti. Seccati
Tutti seccati.
Appena parte una scintilla brucerà tutto, e resterà cenere. Che mi importa, mi secca ve l'ho detto, non riesco a fare una sola goccia d'acqua.
(tossisce)
Ho l'asma per la polvere.
Risucchia come un asmatico. La colpa è vostra. Vi siete costruiti cemento e asfalto. Togli terreno di qua, togli di là, poi ci buttiamo questa terra che non sappiamo dove metterla. Mi è spuntato una mattina un camion di quella terra. L'hanno tolta a monte per fare una bella strada. 
Arriviamo con i mezzi grossi, anche i trattori. Non facciamo fatica. 
Basta. E giù scavi, terra e discariche abusive Ma l'avete visto il fiume? Si è ridotto a un serpentello informe, non riesce ad ingravidare neanche i canneti delle sponde. Si è ridotto a un vermicello senza spina dorsale. Traditore!
Se non evapora acqua non fanno piogge e senza piogge io secco. 
E così sono felice: posso seccarmi senza rimpianti, Senza sensi di colpa...
Tanto a me chi me lo fa fare a lavorare. Meglio la secca!

Clotilde Alizzi