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martedì 9 agosto 2016

AAS VINTAGE: Morire ascoltando Vattene Amore


Chiusi per un attimo gli occhi. Il momento tanto atteso era arrivato. Ero nella sua macchina, lui, bello, alto abbronzato. Io emozionatissima, non potevo crederci: ero accanto a lui, proprio io la secchiona della classe con gli occhiali, timida e sfigata, e il ripetente della terza liceo. E non c'era manco scanto che volesse passata la versione di greco. Lui mi dice: ne vuoi? Lo guardo un po' stralunata: è una di quelle caramelle gommose alla frutta che mi piacciono tanto. 

La caramella ha un buon odore di fragola e panna ed è formato maxi. La prendo e la scarto. La mastico lentamente. Poi lui mi guarda con questi occhi marron glacé e mette una cassetta nel mangianastri. E parte la malefica melodia. Sento solo le prime note e quella voce zuccherosa più della caramella che fa: Trottolino amoroso Dududù Dadadà. E' un attimo e la caramella mi si appiccica in fondo alla gola e non ne vuole sentire di andare né sù né giù. Mi manca l'aria. Il panico, perdo i sensi. Ma forse no perché sento la macchina a velocità. Tramestio. Qualcuno mi prende di peso. La cosa più terrificante è che la voce di Amedeo Minghi è ancora in sottofondo. Nooo! Morire così ma che prio c'è?! Mi risveglio in un luogo tutto bianco. Non capisco se sono viva o morta. E' il paradiso o l'inferno? Propendo per la prima ipotesi, fosse solo per il fatto che non sento più Minghi. 
L'abbiamo presa per i capelli- dice un uomo con camice bianco appena entrato. Io rispondo. Chi Mietta? 
Ma quale Mietta - fa lui- dicevo a te, attenzione con le caramelle gommose. Sono in ospedale? 
Certo e ci stavi rimettendo le penne. 
C'è qualcuno fuori ad aspettarmi? 
Sì tranquilla, chi è il tuo ragazzo? 
No, no. 
Io ascolto altro. Non è che c'è un'altra uscita? 
Mi allontano furtiva dal Buccheri La Ferla che sono leggera come una piuma, pure attenta a non farmi vedere dal belloccio che ascolta Minghi. Secchiona sì ma almeno coi Led Zeppelin.

Vattene Amore
Mio barbaro invasore
credi di no?
Sorridente truffatore,
vattene un pò,
che pace più non avrò,
nè avrai.
Vattene,
o saranno guai.
E piccoli incidenti,
caro vedrai..



Maria Luisa Florio