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venerdì 10 ottobre 2014

'U malufigghiu


Alla Milicia hanno sparato a uno, stava uscendo dal bar.
Ma chi è questo che gli hanno sparato?
‘u malufigghiu, lo conosce vossia?


'U malufigghiu di nome fa Pietro Martorana, 39 anni. Gli sparano ma non muore sul colpo.
È figlioccio di don Piddu Panno, dopo la scomparsa del padrino non si era più fatto vedere in giro tant'è che molti pensavano che fosse scomparso di lupara bianca. Tanti fanno questa fine, un amico gli dà appuntamento e si presentano in quattro, prendono il predestinato, una sentenza sommaria e lo ammazzano. Il cadavere finisce in un pilastro di una costruzione in fabbrica, squagliato nell'acido o buttato in mare aperto con una base di cemento ai piedi. Pietro invece era tornato, quando la gente lo vide prima pensò a un fantasma invece era lui che camminava in carne e ossa, lo vide vivo che respirava, mangiava e scherzava ma tutti concordavano, questo c’è e non c’è, è provvisorio. 
Dicono che Pietro Martorana la mattina del 6 agosto del 1982 è in giro, lo avvistano che per mano porta un bambino.
(Lui è. Talè, ha pure suo figlio, glielo scanniamo?)
Fuori c’è una 127 con tre persone.
Pietro ha capito tutto, guarda suo figlio, suo figlio guarda lui.
Papà!
Sì, cammina, cammina veloce.



Pietro deve fare una cosa, deve riuscirci, prima che sia troppo tardi, il bambino deve salvarsi: salgono in auto, accelera, lo riaccompagna a casa. Risale in auto e torna al bar. Scende, si guarda intorno ma non c'è nessuno, boh, entra e ordina un caffè, fammi un cafè dice, si mostra tranquillo ma tranquillo non è, non deve fare trapelare nulla, può essere pure che questi che ha visto cercano un altro, impassibile, Pietro deve fare finta di niente, può essere pure che magari gli vogliono solo parlare per sapere qualcosa, impassibile, può essere pure che magari lo vogliono contattare per comunicargli che la famiglia è disposta ad arruolarlo anche se lui era soldato di don Piddu Panno. Deve essere così, pensa 'u malufigghiu. Se non è così allora a pranzo un posto a tavola resterà vacante.
Pietro il caffè lo ha già bevuto, si è bruciato la lingua; guarda fuori, la testa a quelli della 127. E quelli ci sono, lo stanno aspettando. Bisogna capire, vediamo se è a me che seguono, vediamo se si muovono, vediamo se mi fanno segnale che mi vogliono parlare, magari Gregorio prima di morire ha avuto il tempo di dirgli che sono interessato a passare dalla loro parte. Pietro esce e sale in auto, accende il motore e le ruote si spostano. Poche decine di metri. 
Si è sbagliato, quelli non gli volevano parlare.

Giorgio D'Amato
da L'estate che sparavano