Mattia viene giù a piedi
dalla marina , assaporando il leggero vento di una primavera che ha stentato ad
appropriarsi dei suoi spazi. Ha bisogno di nuova ispirazione, di cogliere nuovi
colori. Nuove sfumature per i suoi quadri. Il mare è calmo, finalmente, e
piccole vele e gabbiani punteggiano il cielo-mare. Non basta, lei cerca
meraviglia. Attratta da un bagliore sugli spalti delle Cattive, decide di
attraversare la strada. Si gira, scende dal marciapiede. Invade la pista
ciclabile. Freni, due grida dissonanti, un rotolare l'una sull'altra. Poi
risa. Passeggiano per un pò. Bici a mano, parlano.
Ah, Il cuore. Ah, Mattia!
Mattia sulla canna e Marisa ai pedali, e poi viceversa, a vedere
un altro mare, dove la spiaggia le invita a sdraiarsi, con il suo tappeto caldo
che sollecita i piedi senza sporcarli. Si baciano lì, e tracciano sulla
battigia un cuore con le iniziali. L'onda stenta a portarlo via. Alle tre
del pomeriggio il mare le unisce senza farle arrossire. Vengono fuori presto
dall'acqua, mano nella mano, e si stringono di nuovo, i teli caldi le
illanguidiscono. Il tramonto le coglie così, ancora l'una nell'altra, come solo
occhi liquidi possono vedere.
Ah, ragazze ! Ah, Mattia!
A casa finalmente, le scale
a due a due fino al quarto piano, il tiretto alla porta per chiudere il mondo
fuori. Mi bacia ancora e mi prende. Dolce, Marisa. Che fantasia ! È forte, non
sembrava! Mi bacia impetuosamente. Strana. Bizzarra. Mi lega, credo voglia
giocare. Non mi bacia più. Che fa? Si alza e mi lascia qui. Ma proprio adesso?
Va in cucina, la sento rovistare in un cassetto. Torna, i passi nudi pesanti
sul parquet. Contro il chiarore della finestra vedo uno scintillio. Eccola su
di me, di nuovo. Non sorride più. Incontro il suo sguardo e sono stupita,
sembra veda fantasmi.
Ah, Marisa! Ah, Mattia!
Che freddo che sento. E qualcosa di caldo mi scivola sul collo.
Non ho più braccia nè gambe nè voce. Rabbrividisco mentre un calore che viene
da me intiepidisce il letto. Freddo in una pozza calda, solo questo. Quasi
mi conforta, dal materasso, questo calduccio liquido.
L' ultimo pensiero è di meraviglia : Il sole di maggio, il mare e
il mio sangue, sulla tavolozza matta e sfarinata del suo viso, come ora si
mostra, rendono l'assenza di tinta, secondo la teoria della mescolanza
sottrattiva del colore.
Monica Sapio