Avutru chi Bondgirl! 007? zerozero cavuci in culo!
Parte la colonna sonora inconfondibile, poi lo sparo. “Seh, belle cose! Capite, lui è un tipo a cui piace apparire, cioè tutta questa farsa dell’occhio che lo cerca, la musica e tutto il resto. Che poi tutta questa bellezza non ce l’ha mai avuta. Fascino magari magari, che lo poteva vendere a cartellate”.
E proprio a causa di quel fascino, Teresa Di Vincenzo, meglio conosciuta come Tracy Bond si fece “abbordare” dal sempre elegante 007. Dopo il suo primo matrimonio con Giulio Di Vincenzo, terminato a cachì, la dolce Tracy – così si faceva chiamare – conobbe questo tipo quale George Lazenby. Un bel partito, ben vestito ed automunito. All’inizio tutte rose e fiori: caviale e Dom Perignon del ‘57 a letto, docce calde all’interno di vetrate appannate, insomma picciuli spesi in fissarìe di ogni tipo, pur di far piacere alla bellissima Teresa. “Tracy, mi chiamo Tracy!”. Ops, Tracy, volevo dire.
Dopo le prime notti di “zichiti e zachete”, il sorprendente Lazenby rimase scosso dall’affermazione di Tracy, che disse: “Tu lo sai che nel mio sangue c’è il 7,23% di sangue Italiano, vero? E lo sai che sono del sud? Bene, detto ciò, quando una signorina fa zichete e zachete con un signorino, beh, quello se la deve sposare, a’sinnò su cazzi!”. Lazenby, voleva ribattere, ma la “signorina” Di Vincenzo si mise a piangere ed a strillare, così tanto che George L. fu costretto a sposarla.
Tutto molto organizzato, “cose di lusso!”.
C’erano i parenti, il cantante neomelodico napoletano in voga, la torta a tre piani, i genitori vestiti in lucido con le scarpe in sintetico e tutte le damigelle – chewing gum in bocca – vestite in arancio e fiocchi viola. Pure il padre di lei aveva accolto bene il giovane Lazenby: bacio sulla guancia, mugugno e due buffetti sull’altra guancia con la mano destra. Qualcuno disse che Lazenby si spaventò e tentò di dileguarsi, ma il fratello di lei, Totò – detto totinospecial – lo convinse a rimanere. Certo, era n’anticchia ammaccato, ma rimase…volentieri.
Si parte per la luna di miele e Lazenby, pensò al modo migliore per liberarsi di Tracy. “Potrei ucciderla, potrei scappare, potrei dirle la verità, che non mi piace abbastanza, che volevo semplicemente far prendere aria alla pistola, che volevo solo scoprire il gusto Italiano. Potrebbe capire, potrebbe venirmi incontro…”. Subito la voce di lei lo interruppe: “George, ti devo dire una cosa: io ti ho capito, tu sei un biricchino e ti vedo strano negli ultimi tempi, così mi chiedevo cos’ha Giorgi mio, cos’avrà mai? Ma io, oggi, ho capito cos’è che ti assilla. Tu vuoi un bambino, vuoi fare famiglia ed io allora ho deciso di venirti incontro, perché ti comprendo, perché so che non stai con me solo per far prendere aria alla pistola o per scoprire il gusto Italiano…”.
Lazenby pensò: “Ok, devo ucciderla…”.
Così, mise in atto tutta una messa in scena, prese l’auto e dopo essersi messo d’accordo con un assassino da omicidi a domicilio (ventiquattro ore su ventiquattro, 50% di sconto per le prime 20 telefonate), iniziò ad addobbare la sua Aston Martin con i fiori del matrimonio, in compagnia della moglie. Subito, una mitragliata colpì l’auto dall’alto. George Lazenby, miracolosamente illeso, lei, morta stecchita. George iniziò a fischiettare, facendo più volte il gesto delle corna verso il cadavere, completando l’operazione con il gesto dell’ombrello. Sistemò il cadavere in auto e partì.
Una volante della polizia lo fermò ed alla domanda: “Va tutto bene?” Lazenby, rispose: "Sta riposando, proseguiamo subito... Non c'è nessuna fretta, vede? Abbiamo tutto il tempo...". Mentre le bacia la fede e le dita della mano...
“Ora, io vi ho raccontato la mia storia, io, Tracy Di Vincenzo e se ve l’ho raccontata, significa che sono più viva di una fiamma accesa. Però. M’aviti a fari ‘na cortesia, u viriti appena incocciate du pupu ca si fa chiamare 007, c’iaviti a sputare n’ta facci. Disonorato, vi pari picchi cancia sempre faccia, prima Sean Connery, poi Roger Moore, Timothy Dalton, Pierce Brosnan ed ora quella specie di cosa di Daniel Craig, certo, lui cambia faccia perché non si vuole fare trovare da me. Che poi sto vastaso, cambia due femmine a film, ma dico io, ancora non l’ha preso qualche malo virus, l’Aids, la sifilide, la gonorrea, manco un Herpes dico io. Boh.
Comunque ultima cortesia che vi prego di accontentare, lo vedete appena ddù disonesto s’appresenta, ecco, se vi dovesse succedere d’incontrarlo e lui con quell’espressione da facci i cani vi dovesse dire: “IO SONO BOND”, ecco al suo ribattere (“Sono James Bond”), voi lo dovete interrompere dicendogli: “Nooooooo, tu si un grannissimu canazzu ri bancata con mezzo chilo di zecche di sopra!”.
Gualtiero Sanfilippo