Devo dirti una cosa
Ti ascolto
È una cosa importante
Sbrigati
Dai, hai capito tutto
Mi martellava nella testa come un chiodo quella frase detta al telefono da mio figlio al suo amico Stefano – Devo dirti una cosa! – Devo dirti una cosa, devo dirti una cosa! E poi ha messo giù ed è uscito di corsa sbattendo la porta. Mi é sembrato agitato, sono preoccupata, ultimamente lo vedo strano, cambiato, parla e mangia poco, sembra distratto con la testa altrove, si alza tardi e passa dal letto al divano sempre con quel telefonino in mano - ma con chi parla così di continuo senza neanche una pausa? - Ho paura che mi nasconda qualcosa e che si sia cacciato in qualche guaio. Certe volte neanche rincasa, mi chiama e mi dice che dorme da tizio o caio - non sempre sono nomi che conosco - devo parlare con lui, chiaramente, non mi piace questa situazione, mi mette angoscia.
Ieri sera è rientrato verso mezzanotte insieme al suo amico Stefano, a stento mi ha salutato, si sono chiusi in camera e dopo qualche minuto sento della musica, come se non volessero far sentire cosa avvenisse là dentro, non ho resistito dottoressa, ho accostato l’orecchio alla porta cercando di sentire qualcosa, bisbigliavano parole del tipo cosa importante, sbrigati, io non capivo, appiccico l’orecchio alla porta sempre di più per sentire meglio quando ad un tratto lui apre e per poco non finivo stesa per terra davanti a loro, che imbarazzo, io non sapevo come giustificarmi, lui mi guardava con durezza, il suo amico facendo finta di niente ha preso la giacca e se ne andato salutando frettolosamente, della serie non sono cazzi miei. Non mi era mai capitato di sentire questo forte disagio con mio figlio, il mio bambino, che ho cresciuto con tanto amore e protezione, e adesso mi guardava con durezza – Cosa succede Mario, tesoro mio? L’ho abbracciato ma lui non ha ricambiato - era più rigido di un palo della luce – Mamma devo parlarti! Dottoressa, mi sono sentita morire, c’era qualcosa di tragico nella sua voce, di definitivo – Certo amore mio, sediamoci, ti ascolto – Dai, hai capito tutto! – Io non voglio capire dottoressa, non voglio, sono una stupida, sì, stupida, certe cose non le voglio capire, non le voglio sapere, perché devo essere messa al corrente di cose più grandi di me, già è difficile gestire me stessa come faccio a gestire tutto questo, non ce la faccio, non ce la posso fare – E tuo padre, cosa dirà tuo padre? – Non deve saperlo mamma! Non deve saperlo? E per quanto tempo non lo deve sapere? Che intenzioni hai Mario? Cosa ne vuoi fare della tua vita, tenerla nascosta? – Papà, mi spezzerà le gambe come minimo – E tu fattele spezzare se è necessario, abbi il coraggio di affrontarlo, perché nella vita non dovrai affrontare solo lui, ma anche le cattiverie ed i pregiudizi della gente – Mi ha guardato con sgomento (aveva paura questo povero figlio mio), ci siamo abbracciati. Lo aiuterò a portare questa croce dottoressa, nessuno si dovrà rischiare di chiamarlo frocio e se sarà necessario mi metterò anche contro mio marito, Mario potrà sempre contare su sua madre, e se anche non mi darà mai dei nipotini, li potrà sempre adottare, non importa! Dottoressa ancora io me ne devo convincere. Ci vediamo la prossima settimana.
Alice Ferlito