Google+

sabato 21 febbraio 2015

Letteratura low cost: Cake Club

Tyler mi trova un posto da pasticciere, dopodiché c’è Tyler che mi infila un sac à poche in bocca e mi dice che il primo passo per un girovita pieno è che devi mangiare un sacco.
Per molto tempo io e Tyler siamo stati amici di dieta, crema Chantilly e Pan di Spagna. La gente sempre a chiedermi se sapevo o no di Tyler Durden.

Con il sac à poche in fondo alla gola Tyler dice – Non ingrasseremo sul serio -.
Con la lingua sento la forma a zigzag del beccuccio della tasca da pasticciere.
Per costruire un sac à poche basta prendere sacchetto grande di quelli per il sottovuoto e lo tagli in diagonale e formi due triangoli.
Sbagli a formare i triangoli e la tasca da pasticciere ti si rompe in mano.
- Questa non sarà una dieta vera – dice Tyler – Saremo leggenda. Non ingrasseremo -.
Con la lingua mi sposto il sac à poche nella guancia e gli dico, Tyler, tu stai pensando ai tortini.
Il palazzo di marzapane in cima al quale siamo adesso, tra dieci minuti non ci sarà più. Prendi centro grammi di Philadelphia, quello classico perché ha meno acqua e lo aggiungi a duecento grammi di zucchero a velo. Questo lo fai a temperatura ambiente. Poi ci aggiungi alcune gocce di essenza di vaniglia. Ottieni glassa al Philadelphia.
Dunque Tyler e io siamo sul Parker-Morris Building, io con la tasca da pasticciere ficcata in bocca e sentiamo uno scroscio di biscotti alle nocciole. Guardiamo giù. È una giornata nuvolosa, anche quassù
Chissà dove nei centonovantun piani sotto di noi gli Umpa Lumpa del Progetto Fabbrica di Cioccolato stanno dando fuori di matto e si sbattono torte in faccia.
Il vecchio detto, secondo il quale la solitudine è la dieta dell’anima, be’, guarda, non mi aiuterà a perdere peso.
Con un sac à poche in bocca e il beccuccio tra i denti puoi parlare solo a vocali.

Ingredienti:
Un tizio senza nome e con seri disturbi
Un sacchetto per il sottovuoto
Un Tyler Durden
Diversi quintali di marzapane

Dario Ferrante