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venerdì 1 agosto 2014

Morire ascoltando i Pooh

Come sempre da quarant'anni, riuscì ad avere due biglietti per il concerto dei Pooh.. Quella sera la solita eccitazione pre-evento era controbilanciata da una sensazione di lutto, dovuta all’annunciato abbandono di Stefano, il batterista. Era l’ultima volta in cui i suoi quattro idoli si sarebbero esibiti insieme. Decise di non far prevalere lo sconforto visto che, comunque, anche stavolta la sua fidanzata, la sua piccola Katy, gli era stata vicino. 
Nonostante la differenza d’età di 27 anni a favore di lei, la passione per i Pooh li aveva accomunati fin dal loro primo incontro al compleanno di Fiorenza e da allora lei lo aveva seguito a tutti i concerti. Era un fiore di ragazza. Quando lui aveva i suoi pruriti, le faceva ascoltare la donna del mio amico per spingerla a confessare un improbabile tradimento con Aldo (di lui coetaneo, che aveva sì un evidente conflitto irrisolto con la saponetta, ma non esibiva il riportino sulla pelata come lui). Lei restava zitta a guardarlo con gli occhi pieni d’amore, rassicurante gli metteva le cuffiette dell’i-pod con noi due nel mondo e nell’anima, lo baciava, poi tenera e decisa lo spingeva a terra e lo montava per dieci minuti di pura passione. Cosa che avvenne anche quella sera, solo che all’acme del piacere, il suo cuore si mise a fare l’acrobata. Aveva dimenticato di prendere la cardioaspirina. L’ultima immagine registrata dai suoi occhi spalancati nella sorpresa di quella morte dolce, fu sua sorella Fiorenza che correva verso piccola Katy e la travolgeva in un abbraccio appassionato, mani e corpi femminili che si intrecciavano sopra al suo già esanime. Le donne hanno un modo strano di consolarsi tra di loro. Nelle orecchie del cadavere, le cuffiette ora mandavano…

Capita quando capita  
e il cuore fa l'acrobata 
su e giù 
senza rete e senza regole 
e ti riscopri fragile
con la coscienza in bilico  
su e giù 
tra chi sei e vorresti essere 


Serena Giattina