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venerdì 1 agosto 2014

Sapore di sale

Tan Tan Tan ta.
Sapore di sale
Sapore di mare
Che hai sulla pelle
Che hai sulle labbra...


I gradini di pietra separano dall'azzurro in fondo, un po' più intenso di quello oltre l'orizzonte, si sentono dentro le orecchie rumori e suoni d'anni passati, le persiane socchiuse, una tenda mossa dalle note di Paoli; quel sapore di sale nostalgico che imperava nelle balere, nei guancia a guancia.
Balere con nomi a programma come il Capriccio o La Tartaruga che scendevano quasi sulla spiaggia, note e sciabordio di onde bagnate dalla luna.
- Mentre ti lasci cadere - Sapore di sale - Sapore di te -





Le bretelline sulle spalle esili. Solo quelle possiede nel cotone del voile e nella fantasia estiva.
Il sorriso non può essere tradito ma verrà tradito. Negli occhi che abbassa, timida. Ha solo quelle spalle e quegli occhi timidi, non può essere tradita ma verrà tradita. Le mani, si, anche quelle, raccoglieranno l'anello del padre in una estate qualunque, ma quanti anni dopo!
Il mare porta onde e fresche brezze raccolte al largo, gonfiano a vela la capanna bianca di lenzuolo,  sciabordano sulla riva di rena, le onde, lei ha giocato cullata dalle lievi atmosfere che non bruciano la pelle, non castelli, che non si fanno con i ciottoli, si è lasciata trasportare da onde che tirano giù, ma solo un pò, e poi restituiscono al bagnasciuga, il costume pieno di ghiaietto e rena grossa a trascinarsi sulla riva di pietre aguzze e fastidiose. Non si nasce a caso in un luogo senza esserne segnati, non è l'accento o cosa si preferisce a tavola, è quella rena rimasta dentro al costume mentre giochi sul bagnasciuga. Lei, le spale esili con il voile stampato, non può essere tradita, eppure la tradiranno.
Guardava il dancing sulla balera, le coppie guancia a guancia, sui tavoli rotondi un drinck in coppe triangolari e dietro il buio della notte che indovinava la seta del mare brillante di luna. Onde e musica e corpi accostati in una notte di luna piena, scendendo sulla rena del dancing.
Era sapore di sale, di sabbia, di te.
Paoli e la Vanoni l'avevano davvero cantata su quella rena fine mentre uscivano dall'acqua e - ti lasci cadere - sapore di sale - sapore di te.
Ma non avevano la rena grossa dentro al costume, domani dimenticheranno.
Ecco prendi questo drinck.
Hanno mangiato il pane di Forno di sopra? E' un pane bianco che si accompagna bene al burro.
Lei ha mangiato il pane di sale e sabbia del fiore dell'ottentotto, che neanche il caldo africano appassisce, il fiore viola ai bordi delle dune di sabbia.
- Quella schiumetta non c'era prima  -
Le spalle esili, solo quelle aveva e le spalline piccole di voile di cotone stampato, oltre le dune di sabbia verrà tradita.
 - Neanche questo lido, e la linea del porto che assottiglia la spiaggia di rena e ciottoli -
- Neanche questi cocci di vetro - c'erano prima.


Clotilde Alizzi


Sapore di sale, sapore di mare
che hai sulla pelle
che hai sulle labbra
Quando esci dall'acqua
e ti vieni a sdraiare
vicino a me, vicino a me.

Un gusto un pò amaro di cose perdute
di cose lasciate lontano da noi
dove il tempo è diverso, diverso da qui
Il tempo è nei giorni che passano pigri
e lasciano in bocca il gusto del sale
ti butti nell'acqua e mi lasci a guardarti
e rimango da solo nella sabbia, nel sol.

Poi torni vicino
e ti lasci cadere
così nella sabbia e sulle miebraccia
e mentre ti bacio
Sapore di sale
sapore di mare
Sapore di te.

Gino Paoli