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lunedì 9 novembre 2015

Il depuratore (da Madonna di mare e Ciccio dei giornali)

In paese o in campagna molti si alzavano di notte e riempivano i pilastri; al mattino trovavi una casa dove prima c'era una spianata, così, senza concessione edilizia, che a volte ci volevano soldi o compiacenza.
Non era una situazione grave, la soluzione si trovava – arrivavano gli amici degli amici che ti facevano il conteggio, curò, non c’è problema; bastava pagare una cifretta che era poco più di una concessione e poco meno di una multa e la casa era salva (mai nulla fu demolito,  né case al mare e manco in montagna).
Il ruolo di assessore all'urbanistica era il più ambito. E pure quello dei lavori pubblici.
Il paese sapeva e capiva come andavano le cose ma era così, filosoficamente parlando riteneva che nulla si potesse fare e pertanto galleggiava sul suo mare di fogna. Tant'è che quando qualcuno disse che tra le case del centro abitato ci sarebbe stato un depuratore, che mai Maria una cosa di queste che i fetori risalirebbero come da pentole a bollire, la gente non si lamentò: avrebbe aperto finestre e steso lenzuoli ad asciugare sulle esalazioni di merda, le pinze le avrebbero messe pure al naso.
Per una settimana la Madonna decise di stare nel quadro, era nervosa, parlando con la Maddalena diceva che avrebbe voluto un cumulo di letame da far piovere sul paese che sembrava un canile pieno di cani attaccati. C’era una signora che di questa storia del depuratore ne aveva fatto una malattia – erano suoi i terreni espropriati -, mi tolgono l’aria, mi tolgono il respiro, io ho bisogno di aria pura; quante maledizioni mandava a consiglieri, assessori, a tanti che aveva conosciuto da bambini, a tanti che avevano deliberato a favore di quel progetto o che per la delibera si erano resi assenti.
La Madonna ascoltava e la consolava, non ti preoccupare che sul tuo terreno non costruiranno, queste sono cose da pazzi, da sventati di testa, stai tranquilla.
Del depuratore non si fece niente, a tanti che avrebbero voluto vasche di merda e tiraggi e zanzare bastarono gli utili della progettazione.

La signora invece morì di crepacuore prima che il progetto venisse archiviato.

Giorgio D'Amato