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mercoledì 11 novembre 2015

Il Noir secondo AAS

Il noir è un giallo, quando va via la luce.
Tanto gli autori non la pagano, la luce; esterni sempre notturni e interni bui. Tutti hanno qualcosa da nascondere e con la penombra ci riescono benissimo.
Phil il detective brancola e spesso inciampa sui cadaveri, a cui si ostina a chiedere scusa togliendosi il cappello con ingenua eleganza.
Phil, uomo deluso dalla vita amara e soprattutto dalle donne che girano attorno e gliela fanno annusare; ma sono personaggi ambigui e non gliela danno mai!
Rintronato da alcool e sigarette, tira avanti con lavoretti semplici che diventano subito oscuri per via che gli spengono sempre la luce. Accende fiammiferi un dopo l’altro  per sbirciare la strada e cercare prove. Ma è sempre scivolosa e negli spostamenti la pioggia gli spegne anche le sigarette. Questo delle sigarette è un vero problema per Phil, perché la dark lady di turno, che ci vede con l’unico occhio libero dai capelli, per accalappiarlo gli chiede sempre di accendere e poi gli sbuffa in faccia.

La maniera di scoprire le cose, per Phil, è incasinare le situazioni in maniera violenta e imprevedibile, shakerarle come un cocktail di solo whisky e senza zucchero, e infine gonfiarle a suon di pugni fino a far sputare denti, verità e sangue.

Durante gli appostamenti ha molto tempo per pensare in flash-back a tutti i casi che fortunosamente ha risolto, e ciò gli dà una fiducia del tutto infondata. Allora, soddisfatto, si appoggia all’angolo del muro dov’è appostato: le spalle abbassate, il cappello sulla fronte, la mascella dura lo fanno apparire pronto a fare a pugni. Tutto ciò non gli dà risposte, ma gli offre una bella posa plastica.
Nonostante tutto, Phil è un duro, si ostina a cercare un senso che sciolga il nodo. Getta con rabbia il mozzicone; l’amaro della sua vita sta tutto in queste cazzo di sigarette bagnate che fuma!

Phil il detective, frastornato e assonnato, alla fine arriva alla resa dei conti. Ma due e due nel noir non fa mai quattro; alcuni conti si rifiutano di arrendersi. E Phil deve sparargli.

Fabrizio Sapio