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venerdì 13 novembre 2015

Malena

Ogni donna bella è un oltraggio alla voglia e ai desideri, Malena lo scoprirà. Le taglieranno capelli colorati d’ipocrisia, le strapperanno le vesti e il coraggio perché la guerra è in noi ma l’amore no.
Cammina Malena, quadro senza cornice, che bianco ti tramuti nel grigio dell’esistenza, da carne in pietra, terra negli occhi, perché la bellezza è un male da curare e questo male lo tireremo fuori a calci e a pugni, se necessario. Un ragazzo può divenire uomo attraverso lo sguardo di una donna, un paese rimane uguale a se stesso per mutare solo nella memoria. Malena cammina e risuonano i suoi passi duri, ciechi, scanditi da vecchi famelici che sbavano e da megere che maledicono. Ti vogliono nuda e implorante. Cammina Malena sul filo mutevole della memoria, perché la vera bellezza è il ricordo, il turbamento, quello che ci rese insonni e disegnò negli occhi di un ragazzino futuro di celluloide. Malena luce e lutto, bianco e nero, tutto il resto abbacina gli occhi, ottunde la mente e non ci salva.
La pelle, quella, si rinnova affinché l’orrore resti celato. 

Muta Malena come un serpente, prima screpola, poi scolora, infine rovescia il capo indietro e si abbandona alla notte, il seno come un grande occhio buca la tela prepotente, non si farà toccare, potrete solo guardarlo. 
Il passato giace nell’inchiostro che inghiotte ogni insidia, ogni strappo, la coltre scura è alle sue spalle e dentro lei. Sospeso il giudizio, sospeso il tempo, sospesa Malena nella sua nuda bellezza. 

Adele Musso

Quadro di Caterina Guttuso