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martedì 2 maggio 2017

A lettino con Sig - Alma Malher






Il primo? Credo di aver contribuito in maniera considerevole e determinante alla sua morte, il secondo? Quello è impazzito, impazzito d’amore per me.
Se c’è stata una cosa che ho fatto più che bene durante la mia esistenza, è la moglie.

La moglie per eccellenza, ciò che mi è fortemente dispiaciuto è stata l’impossibilità di sposarli tutti contemporaneamente, del resto io non sono una donna gelosa. Gustav, Walter, Franz, che bei nomi! E che menti!
Una donna del mio livello non si sarebbe mai accontentata di omuncoli decerebrati o flosci, insaccati in un involucro epidermico scheletrico. Eh no, io volevo uomini con attributi metallici e con alto peso specifico. Se l’amore è chimica e meccanica, il matrimonio è oliatura e manutenzione.
Sì, sì, parliamo di me. Di profilo sono bellissima, ho capelli nerissimi e preferibilmente mariti vecchi, ciò assicura un ricambio costante nel tempo.
Talenti? Il talento si inventa.
Di Gustav ne ebbi persino due, sì, nome ricorrente nel mio letto, si evitano così cattive figure e confusioni, considerato che, bene o male al buio si somigliano tutti. L’artista, Gustav, lo era a tutto tondo, frequentava con disinvoltura e compiutezza, poco astratto, materia, materia e colore.
Ero malta e polvere nelle sue mani, Ne compose forme voluttuose e geometriche. Con l’altro le composizioni erano più brevi e miti. Non mi capiva! Gli fu tutto chiaro quando morì.
Oskar fu unico e io per lui, sebbene mi creda mio caro Sig e me lo confermi, io capii immediatamente che c’era qualcosa che non andava giusto bene. Sdraiati, mi diceva (ho motivo di credere d’aver trascorso sdraiata, gran parte della mia vita), e anche qui pare che sia l’unica posizione per risolvere le proprie, come dire? Sbavature, si sbavature.
La boiata più grossa non la fece mica il mio legittimo, ma quando mai! Quell’imbrattatele di Oskar che gli artisti credono di poter fare tutto, pure di campare a tempo indeterminato.
Oh, Sigmund, ma tu credi davvero che io abbia bisogno di stare in questa posizione che mi impedisce la digestione per mondare la mia mente e ritrovare l’equilibrio sopra la follia?
Mi viene anche l’abbiocco. Ma dormire è l’ultima cosa che potrei fare sdraiata in presenza di un uomo.
Mio padre?
Ma dai Sig, smettila con queste domande e sdraiati accanto a me.
Dimmi tu componi, dipingi hai qualche talento?
E non mi guardare con quegli occhi da cobra con me non attacca.
Qui più vicino sul lettino.


Adele Musso