dice Fedro:
Ma
spesso un Poeta è un Ajace, che non potendo abbattere le truppe d'Ulisse,
flagella le greggie; e spesso occupato de' suoi amati argomenti, non sente, o
non conosce le sciagure del secolo. Perciò Fato Lucrezio canta della Natura;
Cicerone scrive del Fato, Livio rivolge gli Annali di Roma; e Omero si sfoga
colle Rane e co' Sorci.
Nel resto i giorni miei nel
gaudio io meno;
Mangio e bevo a mia posta e a mio talento
Nè di rafani, o d'erbe io mi empio il seno;
Nè a biete, nè a cocozze ho il labbro attento.
Tai cibi neppur gusto allor ch'io ceno
Fan questi di voi Rane il bel contento;
Che nelle arene sterili e palustri
Non son dolci bevande, o cibi illustri.
Mangio e bevo a mia posta e a mio talento
Nè di rafani, o d'erbe io mi empio il seno;
Nè a biete, nè a cocozze ho il labbro attento.
Tai cibi neppur gusto allor ch'io ceno
Fan questi di voi Rane il bel contento;
Che nelle arene sterili e palustri
Non son dolci bevande, o cibi illustri.
…
La Rana allora assalta il
Topo, e il prende
Per l'elmo, e il tragge a viva forza al lago;
E' che notar non sa, la morte attende,
E spettacolo a noi dà vario e vago.
La nostra armata allor nulla si offende,
E l'altrui serve a noi di bella imago
Dello sdegno del Ciel, che affoga il reo,
E a posteri ne lascio il gran trofeo.
Per l'elmo, e il tragge a viva forza al lago;
E' che notar non sa, la morte attende,
E spettacolo a noi dà vario e vago.
La nostra armata allor nulla si offende,
E l'altrui serve a noi di bella imago
Dello sdegno del Ciel, che affoga il reo,
E a posteri ne lascio il gran trofeo.
...
The raven -
il corvo
Siano queste
parole d'addio" alzandomi gridai
"uccello
o creatura del male, ritorna alla tempesta,
Alle
plutonie rive e non lasciare una sola piuma in segno
Della tua
menzogna. Intatta lascia la mia solitudine,
Togli il
becco dal mio cuore e la tua figura dalla porta"
Disse il
Corvo: "Mai più
E quel Corvo senza un volo siede ancora, siede ancora
E quel Corvo senza un volo siede ancora, siede ancora
Sul pallido
busto di Pallade sulla mia porta.
E sembrano i
suoi occhi quelli di un diavolo sognante
E la luce
della lampada getta a terra la sua ombra.
E l'anima
mia dall'ombra che galleggia sul pavimento
Non si
solleverà "Mai più" mai più.
E.A. Poe
errore si è già rialzata, saluti.