Buonasera dottoressa
Sinibaldi, mi presento: sono Carlo Coseca, esperto di marketing ed Alta
Finanza, rappresento una multinazionale che opera in tutto il mondo. Sono qui
per proporle un’offerta molto vantaggiosa, tramite il supporto della nostra
azienda lei avrebbe un enorme successo e tanta visibilità e, senza esagerare,
un futuro roseo. Le offro, infatti, la possibilità di investire in borsa il suo
“tesoro” che, lasciato immobilizzato dentro la grotta di Monte Pellegrino,
rappresenta soltanto un capitale bloccato. Dottoressa, se lo investiamo
opportunamente le frutterebbe milioni? Ma che dico? Mi-li-ar-di! All’inizio l’esborso
sarebbe minimo, giusto una cosuccia per creare il piano di accumulo. Prendiamo
ad esempio gli ex voto. Eh, sì, gli ex voto che attualmente vengono movimentati
solo per essere spolverati – ho notato che ne possiede parecchi (a forma di
mano, di gamba, di cuore), magari troppi, e poi che confusione, non ha nemmeno
un vetrinista che si occupa della disposizione all’interno della sua teca.
Perché non ne smobilizziamo alcuni per acquisire, che so, bond argentini? Titoli
del debito greco? Azioni vintage della Parmalat?
Dottoressa Sinibaldi, mi
dica che è felice e non vede l’ora di poter ristrutturare la sua grotta.
Come?
Ritiene che mia madre non
sia una buona donna?
Anzi, che è un incrocio
tra una suina e una vacca?
Lei non merita.
Hanno ragione quelli che
la denigrano. Una pessima santa causa di tutti i mali della città.
Addio.
Maurizio Zacco per Collettivo AAS narrazioni