L’avevo appena detto l’altro giorno a mia moglie, negli
ultimi anni non riesco più a seguire i nuovi cantanti, da giovane ero più
attivo, cercavo nastri sintonizzavo radioline mi piaceva sapere le posizioni
nelle classifiche, c’era la hitparade, c’erano i dischicaldi, era un buon passatempo,
in tempi scarsi di tutto il resto. I cantanti circolavano in quantità adeguata
al fabbisogno. Oggi trovo ce ne siano troppi, non ce la faccio a memorizzare i loro
nomi i titoli i ritornelli.
Con mia moglie in cucina stavamo sparecchiando e io le
dicevo questa cosa, mentre nel salotto la televisione mandava uno di quei
programmi in diretta tipo Una canzone è per sempre, o forse Ti lascio in
eredità una canzone, non ricordo bene. Stava cantando un ragazzotto tutto
scena, il cappellino storto, pantaloni con cavallo alle ginocchia, teneva il
microfono come si tiene un ombrello, non so cosa stesse cantando di preciso,
non si capiva, era una specie di filastrocca.
Ecco, vedi, ho detto a mia moglie, questo per esempio chi è?
e mi sono avvicinato alla televisione per sentire meglio, ho cercato il
telecomando tra i cuscini del divano, ho aumentato il volume quasi al massimo. Così
va meglio, adesso si sente bene, tu riesci a sentire? Ma a mia moglie di queste
cose non gliene frega niente, manco mi ha risposto.
Il ragazzotto alla tv cantava e straparlava, poi sembra gli
sia andato il microfono di traverso, inizia a gorgogliare, diventa tutto rosso
boccheggia si accascia.
Conduttore giurati assistenti alla regia inquadrati dal
cameraman che non sa cosa fare, il cantante è per terra scosso dalle
convulsioni e si tiene le mani sulla gola. Qualcuno dalla platea grida, si
affollano tutti sopra di lui gli tolgono l’aria.
Un tecnico guarda verso di me, Spegna, per dio, o almeno
abbassi quel cazzo di volume!
Si interrompe la trasmissione, ma a quanto pare non c’è
stato niente da fare, lo hanno annunciato oggi al tg, beh pazienza, un nome in
meno da memorizzare.
Raimondo Quagliana