Sensuale e accattivante, di presenza molto meglio che nei film...Bella! (eccola che viene, libera, con fare deciso di donna che la sa lunga e conosce la natura umana).
Complimento banale sentirsi dire bella, da femmina repressa che per dimostrare di essere viva passa ore e ore a ripassare mascara e fard, a comprare lingerie costose per nascondere cosce flaccide e tette mollacchie. Io la repressione la prendo a calci in culo.
Agli uomini piacciono i film porno, di giorno lavorano nei loro studi professionali, in banche o curie, di nascosto vanno in edicola e in mezzo al Sole24ore comprano i miei DVD, di nascosto li guardano, di nascosto mi toccano. Ho voluto sconvolgere l’idea banale che tutti hanno della pornografia - uomini che scopano donne -: nei miei film sono io che scopo loro. Che poi film non è adatto: le mie interpretazioni sono manuali di comportamento copulativo: a me non interessa piacere agli uomini – è solo un gradevole e lezioso effetto collaterale -, mi interessano le donne, sono eroina della loro emancipazione. Il femminismo ha solo sfiorato il problema, io lo prendo di petto, sporcandomi le mani, senza esitazioni.
Mancava un modello di sessualità femminile dominante. Eccomi. Piaccio alle donne più che agli uomini, sono il dominio della vagina su tanti membri temporanei: io duro di più.
"Moanina...! mi chiamava così Federico Fellini. Il mio nome è pure un'isola (cercatela sulla carta geografica), il mio nome è rivoluzione: grazie a me tante coppie sposate ravvivano le loro serate e traggono spunto, il mio nome è mito.
Sono morta ma rimasta negli occhi di tanti, sono entrata nel cuore della gente, con profondità d’animo e sensibilità in latex. La vita è stata dura con me, l’importante è prendere prese di posizione. Alto senso del dovere, a cui non sono mai venuta meno tirandomi indietro e dicendo"Non c'entra niente!"
Mi sono data a grandi imprese nel nome della socialità, della collettività: dimostrare il piacere con il sesso – una femmina gaudente e non goduta. La vera rivoluzione.
Portare felicità. E nella vita non mi sono mai fatta mancare niente, ho avuto tutto, non mi è mai mancato un cazzo!
Muoviti, dai, sbrigati bisogna andare e venire in tempo...grida il regista di turno.
Calma, verrò, sia nel primo che nel secondo tempo.
I tempi sono fondamentali davanti alla telecamera. È cinema, non andrà al festival di Cannes, ma sarà altrettanto visto quanto un Palma d’oro. Mica ripresuccia statica da festicciola di compleanno.
No! Non sono pentita, rifarei tutto, anzi mi rifarei tutti quelli che mi sono fatta!
Sono venuta tante volte, e poi, a 33 anni, sono andata via.
Ricordatemi così, con tante candele dallo stoppino acceso. Da lassù soffierò ancora.
Antonella Tarantino, Giorgio D'Amato