Quanto mi
stanca il lavoro. Alla fine non faccio nemmeno degli orari così pesanti,
rispetto ad altri lavori. Ma arrivato a casa ho solo il tempo e la forza di
preparare la cena, per questo molto spesso credo di stare tralasciando i miei
bambini. Non sento di essere un padre così presente ed influente per loro. Non
voglio che i miei figli crescano con il concetto che il padre sia sempre quello
più distaccato, costantemente irascibile con cui non si può parlare. Mentre
magari la mamma è quella che per te c’è sempre stata, quella che può
proteggerti quando combini qualcosa. Mi capisci, no? Ecco, non è la concezione
che voglio i miei figli abbiano. Magari
lo penso solo perché in realtà odio il lavoro che faccio, come tutti
d'altronde.
Da giovane ero un vero scansafatiche e devo ammettere che questa caratteristica
non mi ha mai abbandonato. Mio padre, che era il gestore di questa grossa
banca, cercò quindi di trovarmi un lavoro, dato che io non avevo la voglia per
farlo. Sei giovane, sei bello, sei ricco. Puoi avere ciò che vuoi. Hai ciò che
vuoi. Dico, mi scambiavo le ragazze come fossero figurine, al liceo! Tutti
volevano me ed io, per educazione, odiavo dovermi tirare indietro. E adesso
guardami! Incastrato con una moglie da 5 anni. Due figli piccoli. Matteo di
cinque anni e Luca di tre, che amo tantissimo, per intenderci. Certo, non è la
vita che avevo desiderato da giovane, ma non mi lamento. Lavoro come notaio,
guadagno bene quanto basta per potermi concedere qualche capriccio. E magari,
il giovedì sera anche qualcosa di più, in quella strada che porta al casale
abbandonato della città. Cose da uomini, insomma.
Ma è un lavoro così palloso, per Dio! A volte vorrei solo avere più tempo da
passare con la mia famiglia, capisci? Avere del tempo per i miei figli, per
dargli tutto ciò che dei bambini così piccoli meriterebbero. Ma sai che ti
dico? Lo farò. Mi impegnerò a non essere così stanco per poter tornare a casa
dai miei figli. Magari il giovedì sera perderò l’abitudine degli incontri con
qualche bella donna che finora non mi ha passato nessuna malattia
venerea,grazie a Dio.
Ricordo a malapena l’ultima volta che giocai con i miei figli. Si tratta di
qualche mese fa, credo. Ho insegnato dei giochi, ai miei figli. A volte mi
chiedono se possono farli anche con i loro compagnetti. Dio no! Io gli rispondo
che magari, quando saranno più grandi, potranno farlo come meglio preferiscono.
Ma non hanno nulla di cui preoccuparsi. Il loro papà adesso vuole giocare
molto, con loro. Sarà il nostro piccolo segreto. Nemmeno la mamma lo saprà mai.
Dopotutto, bisogna prestare attenzione ai propri figli, o sbaglio?
Solo in Italia, e solo fino a Luglio 2014, i bambini vittima di abusi sono
quasi cento mila. A livello mondiale, si stima che circa un bambino su sei sia
vittima di gravi forme di abusi.
Antonio Mineo