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mercoledì 25 marzo 2015

AAS LAB: Sapere

Ti faccio vedere una cosa.

Lo seguo con il mio cesto di funghi in mano, appena identificati come Boletus "mangereccius" - sì, sono buoni questi, ma dove li hai trovati? Ma quale parte del sentiero? Mio padre ha dei libri, poi glieli chiedo e li classifichiamo con precisione -. Arriviamo davanti a quella che doveva essere una stalla per ovini, apre la porta con gesto teatrale: questo è il mio museo personale. File ordinate di crani tibie omeri femori scapole ulne mandibole mascelle ricoprono il pavimento, di ogni singolo osso indica l'animale di provenienza - bufale non ne abbiamo più, facevano troppi danni, i cavalli qua intorno invece li hai visti? Questo qui aveva un'infezione alla zampa anteriore sinistra, vedi come è cresciuto storto lo zoccolo? Abbiamo provato a limarglielo ma niente da fare-. Poi denti, pelli di serpenti, borre di rapaci notturni (allocco, civetta, barbagianni)- le riconosci dalle dimensioni e dieta, chi preferisce micromammiferi, chi lucertole, chi uccelli, chi insetti. A proposito di insetti guarda qua (mostra orgoglioso il pezzo forte della collezione, un coleottero dai colori vivaci). Spiega che presto il museo sarà aperto al pubblico, suo padre metterà le foto sul sito dell'agriturismo e lui ne sarà però il curatore. 

Gli mostro delle foto fatte poche ore prima durante la mia passeggiata -A saperlo te li avrei portati. Sai che animale è? È davvero strano. Lo trovo per la prima volta in difficoltà, neanche lui ha mai visto ossa simili, il cranio è poi danneggiato, mancano molti denti e l'animale deve essere morto da tempo perchè da dall'orbita è già sfarfallato qualcosa. Si capisce che il cranio è vecchio anche dal colore risponde lui, e subito mi chiede dove l'ho visto. Purtroppo però oggi va via, non riuscirà a tornarci, domani ha scuola.

Annalisa Balistreri