Un grosso coltello. Irene taglia una cipolla. La lama veloce e movimenti ripetuti in perfetta
sincronia. Con la mano grande che ha potrebbe renderla in succo
questa cipolla. Ha dimenticato di metterla nel congelatore, ora
piange.
La butta nel tegame, per asciugarla del suo liquido,
restringerla nell'olio caldo, scioglierla insieme al pezzo di carne
che metterà dopo. Ha scelto un taglio non magro adatto a bollito.
Lo batte per fare spezzare le fibre, servirà a mantenere tenera la
carne. Arriva Paolo, torna da lavoro, sempre allo stesso orario.
Anche lei torna da lavoro, ma preparare la cena spetta a lei. Cambia
coltello: uno dalla lama ancora più affilata, comincia a sgrassare,
toglie via pezzetti molli, calletti e parte bianca ( le mette da
parte per i cani del porto, che già l'aspettano). Paolo non è mai
stato un gran chiacchierone. Se ne sta ore e ore da solo senza
spiccicare una parola. Irene non ci fa caso più di tanto; lei prima
parlava parlava, di tutto. In cucina cantava o recitava il rosario,
anche la parte di lui. Ora poche parole. Prende il pezzo di carne e
l'immerge nel brodo caldo dove galleggiano due cipolle, tre carote e
comunque gli odori dentro a una retina di tulle. A memoria.
L'aggiusta di sale e a occhio già vede che la cottura ha
assottigliato la polpa. Paolo la osserva, la ascolta in silenzio,
pesa ogni singola parola, le poche rimaste fra loro; pensa che forse
le lettere che pronunciano unite insieme mentre parlano si possano
scollegare, mescolare tra di loro per formare nuove parole e poi
tornare al loro stato iniziale. Irene pensa al bollito.
Togliere il superfluo. In cucina, la parte di lui e la parte di lei.
Scarnificare i pensieri così da diminuire anche le parole, sudate
dentro la sauna di un dizionario. Paolo ci prova. Adesso la carne ha
ridotto peso e volume. I pensieri non sudano, pensa Paolo, si
assottigliano, spariscono nel caos del nostro cervello tra massa cerebrale e cellule nervose, alcuni si nascondono tra i ricordi. I
grassi, quei pochi che restano, si perdono nel liquido del brodo, che
Irene farà raffreddare in frigo per alcune ore. Tutta la parte
grassa verrà a galla solidificata e la eliminerà facilmente con
una paletta forata.
Antonella Tarantino