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martedì 14 aprile 2015

AAS LAB: Dimagrire

Un grosso coltello. Irene taglia una cipolla. La lama veloce e movimenti ripetuti in perfetta sincronia. Con la mano grande che ha potrebbe renderla in succo questa cipolla. Ha dimenticato di metterla nel congelatore, ora piange.
 La butta nel tegame, per asciugarla del suo liquido, restringerla nell'olio caldo, scioglierla insieme al pezzo di carne che metterà dopo. Ha scelto un taglio non magro adatto a bollito. Lo batte per fare spezzare le fibre, servirà a mantenere tenera la carne. Arriva Paolo, torna da lavoro, sempre allo stesso orario. Anche lei torna da lavoro, ma preparare la cena spetta a lei. Cambia coltello: uno dalla lama ancora più affilata, comincia a sgrassare, toglie via pezzetti molli, calletti e parte bianca ( le mette da parte per i cani del porto, che già l'aspettano). Paolo non è mai stato un gran chiacchierone. Se ne sta ore e ore da solo senza spiccicare una parola. Irene non ci fa caso più di tanto; lei prima parlava parlava, di tutto. In cucina cantava o recitava il rosario, anche la parte di lui. Ora poche parole. Prende il pezzo di carne e l'immerge nel brodo caldo dove galleggiano due cipolle, tre carote e comunque gli odori dentro a una retina di tulle. A memoria. L'aggiusta di sale e a occhio già vede che la cottura ha assottigliato la polpa. Paolo la osserva, la ascolta in silenzio, pesa ogni singola parola, le poche rimaste fra loro; pensa che forse le lettere che pronunciano unite insieme mentre parlano si possano scollegare, mescolare tra di loro per formare nuove parole e poi tornare al loro stato iniziale. Irene pensa al bollito. Togliere il superfluo. In cucina, la parte di lui e la parte di lei. Scarnificare i pensieri così da diminuire anche le parole, sudate dentro la sauna di un dizionario. Paolo ci prova. Adesso la carne ha ridotto peso e volume. I pensieri non sudano, pensa Paolo, si assottigliano, spariscono nel caos del nostro cervello tra massa cerebrale e cellule nervose, alcuni si nascondono tra i ricordi. I grassi, quei pochi che restano, si perdono nel liquido del brodo, che Irene farà raffreddare in frigo per alcune ore. Tutta la parte grassa verrà a galla solidificata e la eliminerà facilmente con una paletta forata.


Antonella Tarantino