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mercoledì 29 luglio 2015

Il calcio spiegato ai carabinieri



Alle ore 20,30 di sabato u.s. ventidue uomini in tenuta sportiva trovavansi su radura di colore verde-erba, entro l’edificio denominato “stadio”. Alla presenza di 62534 testimoni oculari, tra sedicenti “tifosi, arbitro, guardalinee, allenatori, medici sportivi, addetti alla sicurezza, agenti di polizia cane-muniti e venditori di ghiaccioli”, i cosiddetti “giocatori” iniziavano a contendersi una palla e continuavano a inseguire la medesima, provocando scompiglio entro le mura dello stadio. 
Dalle indagini emerge l’atteggiamento facironoso dei suddetti imputati, definitisi “giocatori” che, colti in fragranza di reato, venivano prontamente fermati dall’appuntato scelto Caramanna Franco e dal brigadiere Esposito Gennaro e accompagnati in caserma con i seguenti capi d’accusa:

A)  Incitamento alla violenza (nei confronti dei “tifosi”);
B)  Vilipendio a P.U. (per avere gridato nei confronti dell’”arbitro” – Cornuto e sbirro);
C)  Calunnia (nei confronti dell’”arbitro”, che ha sporgiuto querela in quanto sosterrebbe che, nonostante i notori atteggiamenti equivoci della propria moglie, la stessa sarebbe assolutamente fedele ai propri adempimenti coniugali e pertanto dalla rispettabilità inappuntabile).

Il sottoscritto brigadiere Esposito Gennaro chiede all’Ill.mo Maresciallo autorizzazione a fermare i 62534 testimoni, per procedere ai controlli che consentano il proseguire delle indagini e verificare la regolarità delle cosiddette “partite di calcio” che, secondo fonti attendibili (sebbene provenienti dagli agenti della questura), si ripeterebbero nientepopodimeno che a cadenza settimanale.

Con osservanza, Brigadiere Gennaro Esposito.

Serena Giattina