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giovedì 19 novembre 2015

Il Gambero

Il gambero è un animale non molto lungo, con tante zampette, a volte si chiude in se stesso, con la testa tocca la coda e diventa rotondo. Ha un guscio croccante di colore rosso intenso, ma più spesso rosa pallido tendente al grigio o all’arancione. Praticamente è come un verme corazzato con le antenne.
Si mangia in vari modi: cotto al vapore, bollito con l’olio e il limone, arrostito, marinato, etc. Senza contare i rigatoni gamberi, zucchine e besciamella, per dire. Mi è sempre piaciuto, quest’animale, ma ne mangio un po’ meno da quando mi hanno detto che è lo scarafaggio del mare. E se c’è una cosa che mi fa schifo è lo scarafaggio.
Un’altra cosa che mi dà fastidio è sgusciarlo: si deve pugnalarlo con la forchetta e sezionarlo per lungo con il coltello, poi estrarre la polpa. Una cosa laboriosa e poi a me non piace farlo con le mani quindi mi aspettano ogni volta acrobazie di forchetta e coltello. Una sera ero a casa di mia suocera a cena, mi ero stufata di sgusciare gamberi con le posate, anche se mi piacevano. Lei mi dice: “Non ne vuoi più? Come mai?”. Io rispondo: “Mi piacciono, ma mi secca sgusciarli”. Lei si gira immediatamente verso mio marito e dice: “Li vuoi tu? Te li sguscio io”. Eravamo già a un passo della separazione anche se lei non se l’immaginava.

Un’altra volta ero al ristorante con un tale che frequentavo da un po’ e ci avevo pure fatto un pensierino su. Invece lui, dopo qualche settimana, mentre eravamo a pranzo, mi dice senza troppi complimenti che vuole mollarmi. Il cameriere uccide la mia voglia di rispondere portando un vassoio di gamberi fritti. Io lo guardo masticare e sgusciare, sgusciare e masticare, gli occhi tuffati nel piatto. Fisso fra le sue dita unte un gambero che mi sembra sempre più scuro, rossiccio e poi quasi nero. Che schifo. Scarafaggio. 

Marisa Vinci