Ha nevicato
solo per un paio di giorni.
Non ha mai smesso di fare freddo.
Ieri per tutto il
giorno non siamo usciti dal caravan, mi sono mossa solo per riscaldare l’acqua
e fare il tè. Poi tornavo sul divanetto a leggere, la luce aveva un taglio
strano, di sbieco, quasi gentile nel modo in cui investiva i caratteri delle
pagine che sfogliavo. Mi alzavo solo per fare pipì.
Abbiamo dato
fondo alle scorte, sono rimasti solo fondi di pacchi di pasta, tutti formati
che a metterli insieme combini un macello – rigatoni spaghetti pastina. Si
potrebbe frantumare tutto, riduciamola e cuciniamo una minestrina, ha detto
Jacky Jack. Poi ha avvolto quello che abbiamo raccolto in una stoffa, ha
schiacciato la pasta con il palmo della mano.
Pastina in
brodo, quello granulare.
La luce del
giorno è durata poco.
A Vale of
Health al mattino arrivano animali dalla campagna, hanno le corna, potrebbero
essere daini o cervi, animali così. Di notte li sento muoversi, quando io e
Jacky siamo abbracciati e una copertina leggera ci basta. Sino alle prime ore
del mattino, poi la temperatura cala ancora e la copertina non basterebbe.
Una volta
abbiamo dormito con le giacche addosso.
Oggi mi
tocca uscire, c’è da andare alla lavanderia a gettoni, da comprare qualcosa da
mangiare.
I soldi sono
pochi. Ma basteranno. Potrei fare lezioni di italiano, se solo a qualcuno
interessasse.
E penso al
freddo e penso al cielo inglese che potrebbe assomigliare a quello che Lady
Ramsey guardava dalla sua finestra. Con un libro in mano. Mangiando meglio di
noi che in questo caravan non ci stiamo stretti per nulla, noi siamo piccoli, l’Inghilterra
è grande, Vale of Health ancora ci fa stare bene.
(Simona)
Giorgio D'Amato