L’albicocca è un frutto che fa cantare.
Tu giri per i frutteti a Scillato, nel periodo della raccolta delle
albicocche, senti cantare la gente, ognuno canta i suoi pezzi preferiti,
roba anni sessanta sanremo rap arie di romanze, non c’è una canzone
precisa dedicata all’albicocca di Scillato.
Si sente cantare in
mezzo al fogliame e tu potresti pensare che ci sia una nuova specie di
mammifero arboricolo che si è trasferita nei frutteti di Scillato, ha
trovato il suo habitat e non vuole più andarsene.
Lo stesso fanno i cinghiali, ma quello è un altro discorso.
Lo stesso fanno i cinghiali, ma quello è un altro discorso.
Si canta a Scillato, durante la raccolta dell’albicocca,
alcuni ricercatori di canti e tradizioni popolari hanno avanzato
l’ipotesi che si tratti di un rito propiziatorio sull’abbondanza del
raccolto, che quando sente cantare - e la canzone gli piace - l’albero
di albicocco si rallegra nell’intimo del suo midollo e produce più
frutti.
Gli studiosi - loro fanno sempre delle congetture
complicate - tirano fuori e mettono insieme paganesimo storia mitologia
eccetera, ma il motivo è più semplice.
Le albicocche di Scillato,
durante la raccolta tutti i raccoglitori cantano, devono tenere la
bocca impegnata, cantano di tutto, s’inventano le parole e la musica,
per resistere alla tentazione di mangiarsele.
Raimondo Quagliana