Era uscito presto da casa, la lista delle
commissioni da sbrigare nella tasca della giacca, poste lavanderia pane, vado
presto così non faccio la fila lunga, diceva tra sé. Aveva preso il numerino
alle poste per spedire il pacco a Federico, c’erano tredici persone da
aspettare nella fila delle spedizioni. Il pacco era il solito pacco
trimestrale, l’olio le conserve una caciotta due tre pacchi di biscotti e il
caffe, che c’era il rischio che al nord il caffè non esistesse, nei negozi
alimentari, comunque che non fosse buono come quello di qui, anche la pasta,
ora che ci rifletteva, era come se non fosse prodotta con la stesa semola di
grano duro, era semola del nord di frumento cresciuto e maturato al freddo,
lontano dal sole.
Insomma s’era messo a aspettare quelle tredici persone - e mi è andata bene, diceva tra sé, perché sono venuto presto a prendere il mio numerino – che quando si è in fila alle poste, le poste si trasformano in un’aula di tribunale, vengono sviscerati e analizzati gli indizi dell’ultimo delitto estivo, si creano dibattiti e si fanno interventi d’accusa o di difesa o di compatimento, un evento popolare che raccoglie la partecipazione delle file accanto, le file si aggrovigliano, si mischiano i numeri, c’è sempre qualcuno che se ne approfitta.
Insomma s’era messo a aspettare quelle tredici persone - e mi è andata bene, diceva tra sé, perché sono venuto presto a prendere il mio numerino – che quando si è in fila alle poste, le poste si trasformano in un’aula di tribunale, vengono sviscerati e analizzati gli indizi dell’ultimo delitto estivo, si creano dibattiti e si fanno interventi d’accusa o di difesa o di compatimento, un evento popolare che raccoglie la partecipazione delle file accanto, le file si aggrovigliano, si mischiano i numeri, c’è sempre qualcuno che se ne approfitta.
Poi era uscito attraverso la porta automatica
per togliersi da quell’aula di tribunale, prendere una boccata d’aria fresca, si era
stiracchiato con gli occhi allo spiazzale e sul lato opposto c’erano le vetrine
di un’agenzia funebre, non l’aveva mai notate, forse avevano aperto da poco
tempo, ma gli affari non dovevano andare bene in quel periodo, in una
cittadina tranquilla dove anche i delitti di mafia avevano subito una flessione,
per via della crisi. Comunque pare che il titolare di quest’agenzia funebre non se la passasse
molto bene, c’era un grande adesivo attaccato su una delle vetrine, Fuori
Tutto! c’era scritto sull’adesivo a caratteri grandi e grassetto. Ah bene,
aveva pensato, fanno gli sconti, che sarà il caso pensare di comprarsela adesso
che conviene, la cassa da morto.
Raimondo Quagliana