Marò, che succede? Che folla, tutti accalcati che le api sopra al miele sono più diradate! Ah, quel gazebo! Sopra c'è scritto: GOMORRA, e c'è una folla che non ti dico!!!
Quello spiritosello di Saviano è tornato in circolazione, si è divertito a sparire e riapparire, con la scusa delle pistolettate, che, diceva lui, “gli volevano sparare”. Lo vedevamo ogni tanto alla TV, dietro lo sfondo con qualche grattacielo di New York, il Rockefeller Center o il ponte di Brooklyn, il berretto calato sugli occhi, i braccialetti di cuoio e gli anelli. Quanti anelli!! Uno anche nel pollicione. Mi piacevano gli anelli, anche il cuoio ai polsi. Mi sentivo l'odore, quasi mi inebriava. E quell'aria di torbido delle sue parole, quegli occhi, che io con lui, Gomorra, ci avrei fatto la prima, la seconda e la terza serie. Che cosa bella! Talè, quando Gerry dice: oggi tu per me sei la regina del mio cuore! - a me, pare che Savi sia Gerry che tiene strette tra le sue, le mie mani! Una regina mi sentirei.
Ma ora mi sa che riprendono. La seconda... la terza serie...e così via.
E chi mi ferma a me! Mi faccio tutte le serie, a Savi me lo prendo tutte le sere.
Mi metto in fila, anche se è davvero infinita. Tiro qualche calcio qua e là e butto cicche di gomma a terra dopo averle velocemente masticate. Ne faccio fuori così diversi, restano appiccicati con le suole piantate sulle chewing gum che filano.
Arrivo un po' masticata, e... - Mi scusi, è qui che si fanno i provini per Gomorra?
Entro, immagino di vedere Saviano dietro un tavolo con altri collaboratori, ma mi spiegano che non può presenziare, è sotto scorta, e che lui mi vede in video conferenza. Una voce fuori campo, la sua, mi dice:- Si spogli-
Ma dico, così, queste sono le prove?
Saviano è uno serio, e la prima cosa che ti dice al provino è si spogli?!
Io replico: - Signor Saviano, la prego, si spogli prima lei, poi vediamo se io mi spoglio! -
Qualcuno viene a scortarmi, mi accompagnano attraverso un tunnel sotterraneo al rifugio antinucleare che fu di Schiavone, quando per sfuggire all'arresto faceva il latitante. Adesso è il rifugio di Saviano. Mi bendano perché devo perdere l'orientamento. Io ho un po’ di paura, ma poi mi passa tutto. Lui mi ha scelta, forse non solo per recitare.
Appena mi tolgono la benda sono in una stanza da sola con lui. La stanza è piena di libri, tutte le edizioni di Gomorra tradotte in tutte le lingue. Lui è al PC.
- E allora signor Saviano, io sto qua! -
- Ah stai qua? - e intanto scorre sul PC file di cartelle su cartelle, poi di foto di armi. Mi dice: - Guarda questa: non è bella? - Gira verso di me il video dove compare un kalashnikov ultimo modello, imbracciato da un bambino.
Mi piacerebbe vederlo come lo imbracci. Lo tira fuori da una teca e me lo porge. Anzi mi si avvicina, prende la mia mano e la guida verso l'impugnatura proprio vicino al grilletto, mentre il mio di grilletto comincia a sudare. Il suo braccio circonda le mie spalle, vedo i suoi muscoli contrarsi, seguo il suo pollicione inanellato. Non è che vuole farmi sparare? Mi giro di colpo, me lo ritrovo contro il viso, continua ad imbracciare l'arma, ma io sto tra questa e il suo corpo. Risalgo il profilo che non si è mosso di un centimetro, malgrado la mia mossa fulminea. Resta concentrato sull'arma, affatato. Poi mi dice: vorrei che lo imbracciassi nuda. Ecco, io penso, ho capito, gli piace feticista, magari con i gadget, ma giusto il mitra doveva scegliere? Ho paura che quel coso spari all'improvviso, non sono pronta a morire, nemmeno per girare tutte le serie dedicate a Gomorra.
E poi mi pare più interessato alle armi che a me. Ma mentre sono ancora nel cerchio creato dalle sue braccia e l'arma, comincia a tirare giù la lampo del vestito, sento l'arma fredda contro la schiena e ho un brivido. Penso, certo che questo Saviano ci sa fare! Non mi fa paura più giocare con il Kalashnikov, mi eccita, e mentre ad uno, ad uno mi toglie di dosso tutta al biancheria, al culmine dell'eccitazione mi dice:
- Ecco mettiti lì, con questo. - E mi porge l'arma. - Ciak si gira -
Pure maniaco, mi dico, riprende mentre fa i giochi sessuali con me. E invece di avvicinarsi è dietro la macchina da presa. Io cerco di non restare impalata. Faccio due pose con il kalashnikov tra le tette e una un po' più in basso, ma sempre con eleganza, che non si dica che ho fatto una cosa volgare, del tipo porno. Lui adesso si avvicina, certo ha impostato il ciak automatico, mi toglie l'arma dalle mani con dolcezza, l'accarezza, l'avvicina alla mia guancia e ne segue il profilo, facendomi rabbrividire, la passa tra le mie tette, poi punta il mio capezzolo.
-No! - grido.
Si stacca. Dice con un sorriso: - Abbiamo finito, non preoccuparti. Basta così! -
Ripone con amore l'arma nella teca e mi congeda: - Il provino è finito!
Clotilde Alizzi