Ci sono
parole che più di altre alimentano le amicizie, le alimentano a lungo, sino a
quando è possibile.
Altre no.
Fu che Anna, senza rendersene conto, non si trovò attorno Alice, che intanto chissà
per quali ragioni perverse, sembrava impelagata in mille cose. Anna la vedeva
prendere il treno al mattino, ritornare tardi, oltre ogni orario accettabile
agli occhi di chi pensa che la vita vera sia quella di tanti spot, con famiglie
riunite a pranzo o a cena o a colazione, di famiglie che a bordo di un’automobile
sicura raggiungono cime di montagne o laghi. Alice con la sua vita sballata appresso a gente tutta sgradevole, Anna davanti a degli spot che non comprendeva, che non la convincevano, spot
inutili di prodotti per nulla interessanti.
E poi Alice
che parte, e Anna che manda mail all'unico indirizzo che conosce di lei,
usando tutte le parole che avevano creato la loro simpatia. E Alice che non risponde.
Anna si
distrae tra nuovi amici e giri di feste e bicchierate, quando guarda la
TV adesso trova tanti spot che per lei hanno un senso. Di Alice niente, poche
notizie. Sta altrove.
Un giorno
Alice va su quell'indirizzo di posta, ci sono mail che aveva letto
distrattamente, forse perché contenevano rimproveri meritati.
Nessuna
malinconia, Alice ritrova tante parole, soprattutto quelle che più di altre sanno spegnere
ogni cosa, Anna era riuscita ad usarle tutte.
Alice guarda
in alto nella barra dei comandi e pensa che in una mail il tasto rewind non c’è.
Non rimane che cliccarne un altro.
Ci sono parole che più di altre alimentano le amicizie, le alimentano a lungo, sino a quando è possibile.
Ci sono parole che non vengono nemmeno tentate.
(Giorgio D'Amato)