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martedì 18 marzo 2014

Il variopinto volo delle anime delle donne in amore

(trasfigurazione dalla simbologia greco-giapponese)

La Nebulosa NGC 2264 si trova a 2600 anni luce dalla Terra ed è una fucina di stelle giovani. E' per il concentrarsi di tante nuove stelle, piccole e grandi, che il suo influsso è potentissimo ed arriva sino a noi. 
In una notte dell'anno 2264 si ebbe un evento straordinario che fu attribuito agli effetti della Nebulosa NGC, ed è per questo che al suo nome convenzionale fu aggiunto il numero 2264.
Proverò a raccontarvi i fatti di quella lunga notte.


Era il tramonto di un giorno cui sarebbe seguita una notte di novilunio e Viola stava rientrando a casa, dopo una giornata lunga e variopinta, trascorsa sui campi di violacciocche con le sue farfalle. L'imbrunire era il momento di rientrare ai loro nidi per le farfalle e di tornare a casa per Viola. Per prepararsi al giorno seguente, serviva poi un' intera notte di alacre lavoro e solo pochi minuti erano concessi al riposo, dall'aurora all'alba. Nuovo giorno che sarebbe stato di nuovo meraviglioso e variopinto, lì sui campi di violacciocche, solo grazie al lavoro di Viola. Di giorno, infatti,  le farfalle , nelle loro acrobazie tra i fiori, perdevano il colore dalle ali. Questo le rendeva grigie e tristi. Molto tristi. Di notte, allora,  la casa di Viola si trasformava in una vera catena di montaggio. Catena di montaggio del maquillage.  Le farfalle si posavano dappertutto,  nei nidi , in attesa del loro turno. E Viola si sedeva ad un tavolino, prendeva i pennelli e tutti i colori dell'arcobaleno, raccolti durante il giorno. Se li metteva davanti per iniziare il suo lavoro di truccatrice esperta. Ogni notte Viola truccava le farfalle perchè fossero di nuovo variopinte e splendide l'indomani, per il loro spettacolo sui campi colorati di arancio. Viola lavorava tutta la notte, per la felicità delle sue farfalle. Il loro sorriso e il colorato volo del giorno, sui campi di violacciocche, erano il senso della sua vita. Viola d'amore, estetista di farfalle svariopinte dal volo.
Quella sera, dunque, Viola ritornava a casa con le sue farfalle tristi e scolorite. Mentre camminava svelta in testa al suo sciame, alzò un attimo gli occhi al cielo. E quell'attimo durò un secondo due tre. Poi alcuni minuti. Viola non riusciva a staccare gli occhi dal cielo. Lo sciame si fermò ed anche le farfalle videro quello che vedeva Viola. E vedevano un cielo pieno di stelle come non avevano mai visto. Stelle che brillavano come fuochi, stelle colorate e vive come alla festa della Santuzza, sul mare. Tutti i colori erano nel cielo. La Nebulosa NGC in tutto il suo splendore di stelle giovani, grandi e piccole, era visibile ad occhio nudo. Ed era vicinissima. Non era mai stato così nella storia del mondo. Quella notte Viola i colori li prese dal cielo, per le sue farfalle. Ogni sfumatura fu dalle stelle sulle ali. Come un tatuaggio, i colori, per influsso della Nebulosa NGC, si resero indelebili e da allora le farfalle non furono più tristi e di notte sorridevano al cielo. Viola invecchiò dormendo finalmente tutte le notti, sognando le stelle di tutti i colori di quella notte del 2264.

Ho uno spicchio timido di luna
al posto del cuore
Dondola tra le costole
Un bagliore triste
dentro di me
cresce
Ogni giorno un pezzetto
Quando sarà piena, questa luna
scoppierà
Verrà il novilunio
E finalmente
un singhiozzo di pioggia di stelle
a lavare via tutto
Arresa
attendo che arrivi


Monica Sapio