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lunedì 14 luglio 2014

Morire ascoltando Gianluca Grignani

Paola aveva sedici anni quando guidando il suo motorino starnutì e si andò a schiantare contro un muro. Pensavano che l'impatto fosse stato fatale e pertanto c'era già il carro funebre pronto, invece respirava ancora. 


Chiamarono l'autoambulanza che la caricò di fretta e furia, correva a sirene spiegate quando questa si spalmò sulla cabina di un tir che camminava in direzione opposta. Morì l'autista e morirono gli infermieri, Paola respirava, male ma respirava. Una station wagon che passava di lì la caricò sul sedile posteriore, correva la station wagon quando un uomo che gridava gelati con il carretto attraversò la strada, il gusto nocciola finì sul parabrezza, il fragola sul paraurti, il cioccolato sulla fiancata sinistra, morì il carrettiere, morì il guidatore, Paola respirava ancora.
Passava di lì una principiante con una kangoo gialla, caricò Paola, andava piano la principiante, eppure una con un motorino le tagliò la strada, povera ragazzina inesperta, morì sul colpo, la principiante pure, Paola respirava sebbene con grande difficoltà. Passava di lì uno con un furgone delle pompe funebri, prese Paola a bordo, correva l'auto delle pompe funebri, Paola rantolava. Accelerò l'autista dell'auto delle pompe funebri, Paola faceva lo stesso rumore dell'aria soffiata con la cannuccia in un bicchiere d'acqua. Andò fuori strada l'auto delle pompe funebri nel tentativo di scansare una vecchietta che attraversava fuori dalle strisce pedonali. Peccato, morirono sia la vecchietta che l'autista. Paola no, lei respirava.
Meno male che l'incidente avvenne davanti l'ingresso del Fatebenefratelli. Paola scese, la portarono subito al Pronto Soccorso, le diedero una Bentelan che le aprì i bronchi. Il dottore le suggerì di portare sempre con sè delle fiale di Bentelan e in caso di attacco d'asma, versarne una sotto la lingua. Paola disse che aveva dimenticato le fiale nell'altra borsetta. Uscì dal Pronto Soccorso respirando bene e con un cerotto sulla fronte.
A tutti quelli che morirono, in Chiesa cantarono Destinazione Paradiso.
All'autore della canzone invece Destinazione Rebibbia.

un viaggio ha senso solo senza ritorno
se non in volo
senza fermate nè confini
solo orizzonti neanche troppo lontani
io mi prenderò il mio posto
e tu seduta lì al mio fianco
mi dirai destinazione paradiso
(Gianluca Grignani - Destinazione Paradiso)


Giorgio D'Amato