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giovedì 6 novembre 2014

Murder ballads: Pretty Polly

Scivolava e lui la tirava per la mano ed era fango sulle sue scarpe ed era fango fra le sue sottane ed era freddo e vento e la pioggia le sferzava la faccia, ma William non si fermava, non manca molto, diceva, e Polly inciampava, Polly si graffiava, Polly urlava a William di fermarsi un attimo, ma il vento l’aveva reso sordo, la pioggia cieco e forse ricordava questo adesso sul ponte, con le vele immobili da ore e l’acqua nemmeno increspata – il capitano aveva detto che il colpevole doveva venire fuori e a uno a uno si erano fatti avanti: non sono io, signore, lo giuro. 

Lo giuro, aveva detto fissandola negli occhi adoranti; erano stati ciechi, Polly lo capiva a ogni passo, a ogni inciampo un granello di consapevolezza scivolava dentro di lei e allora pianse perché non sapeva che altro fare e quando finalmente William si fermò gli disse che temeva che quella non fosse la strada per andare dalla sua famiglia, che lui la stesse portando alla deriva fra i frutteti come si abbandona un compagno in mezzo al mare e lui finalmente la guardò: hai ragione, ho passato la scorsa notte a scavare la tua tomba. 
Ti prego, lo supplicava ancora nel sonno, ma lui aveva scelto la libertà e non si era fermato nemmeno quando lei gli aveva detto di essere incinta: lo stiletto le era affondato nel cuore, la fossa l’aveva accolta, lui l’aveva ricoperta e aveva corso, aveva corso fino alla città e al porto e lì si era imbarcato, era al sicuro. Eppure non riuscivano a allontanarsi dalla terra e William aveva una smania, un prurito sulla nuca, la fretta di andare, correre correre correre allontanarsi, che lo assaliva la notte e quando infine riusciva ad addormentarsi c’era sempre lei che lo supplicava e la bocca del diavolo spalancata, l’avrebbe inghiottito presto, cominciò a  dirglielo anche di giorno e lui vedeva pugnali al posto dei suoi attrezzi e la sagoma di lei appostata dietro gli angoli, sentiva la sua voce negli scricchiolii del legno, vedeva il suo volto nell’acqua – ancora immobile, perdio! Ti prego, non vorrò più essere tua moglie, abbi pietà di me e del mio bambino, girerò il mondo per lasciarti libero, abbi pietà di me e del bambino, un bambino che piangeva e il pianto si perdeva nell’ululato del vento, ma non c’era vento, la nave non si muoveva, e il pianto doveva smettere, William se ne doveva liberare, così volò oltre il parapetto.
Chi ne vide il cadavere, disse che sembrava spaccato in tre. La nave salpò la mattina dopo.



As he was turning from the captain with speed
He met his Polly, which made his heart bleed
She stript him, she tore him, she tore him in three
Because he had murdered her baby and she.



Valeria Balistreri





Per ascoltare vedere il video della versione dei Vandaveer, invece, clicca qui

Il brano, tuttavia, è ispirato al testo riportato da Steve Roud e Julia Bishop in The New Penguin Book of English Folk Songs, in cui la canzone è inserita col titolo "The Cruel Ship's Carpenter"