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mercoledì 3 giugno 2015

Il calcio spiegato ai monaci zen



Oggi, fratelli, tornato da mio viaggio in Sicilia, voglio condividere con voi mia esperienza di crescita interiore. Quando io arrivato a Palermo, io cercato quartiere buddista, Z.E.N.
Lì io conosciuto mio grande maestro Pinuzzu San, che ha mostrato me via di trascendenza che i nostri fratelli palermitani praticano domenica – qualche volta in altri giorni di settimana – presso loro tempio. Così, Pinuzzu San portato me al Barbera. Uomini occidentali onorano tradizione, la chiamano calcio. Osservare partita è stato per me grande insegnamento di vita. Propongo a voi, onorati Lama, meditazione su calcio. Sediamoci in comoda posizione di loto e chiudiamo occhi. Facciamo tre cicli completi di respirazione yogica, rilassiamo mente, lentamente abbandoniamo momento presente, abbandoniamo nostro corpo. Inspiriamo, espiriamo, inspiriamo, espiriamo… visualizziamo grande campo verde. Sentiamo odore di erba umida, appena tagliata, inspiriamo e diventiamo fuscelli – ci schiacciamo ma non ci spezziamo, sentiamo gioia di essere erba, con sole che ci dà energia e terra che ci dà nutrimento. Inspiriamo, espiriamo – diventiamo palla – Inspiro, espiro - Sono palla. Sto in centro di campo verde, sento rotondità di corpo. Guardo con mente tutti giocatori, arbitro e guardalinee, tutta loro concentrazione è su palla - Inspiro, espiro - Vengo colpito da piede di giocatore, passo, rimbalzo su erba, di piede in piede – mia attività è sempre più frenetica – portiere san prende me tra sue mani inguantate, poi mi lancia. Volo veloce su teste di giocatori, qualcuno mi colpisce, sento aria su mio corpo rotondo. Poi finisco in rete – goal! – inspiro, espiro. Ora vedo tutto stadio dall’alto. Giocatori corrono dietro palla. Arbitro fischia. Mio terzo occhio percepisce energia vitale, Chi individuale non esiste più, cresce, cresce, poi si divide in due parti collettive, contrapposte; come Yin e Yang energia di uomini racchiusi in stadio oscilla intorno a grande bilanciere che è palla. Arbitro e guardalinee sono 4, come numero divino che indica trinità più il sacro Uno. Palla è bianca e nera, simbolo di tutti gli opposti di mondo duale. Mi soffermo su dualità senza turbamento di anima. Inspiro, espiro – sento esplosione – forse è troppa gioia di tifosi per squadra cha ha vinto, no, è bomba carta di ultras avversari. Non importa. Esplosione è catalizzatore di energia, riequilibra chakra. Poliziotti san fanno carica contro ultras, lanciano fumogeni per facilitare fluire di energie negative attraverso lacrime, poi portano via ultras su cellulari. Anche mio maestro sale su cellulare, ma suo sorriso è sereno. Tutto scorre.
Lentamente torniamo al qui e ora, riprendiamo possesso di nostro corpo rilassato. Apriamo occhi. Ora, fratelli, mantenendo pace interiore di meditazione, seguitemi in altra stanza e accendiamo TV. Tra poco inizia finale di Champions League.

Serena Giattina