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lunedì 6 luglio 2015

Il maschio domestico e il raù


Il maschio domestico è, nella maggior parte dei casi, un individuo in possesso di normale autosufficienza deambulatoria. Dotato di capacità visive ed olfattive superiori agli altri primati, il maschio domestico è in grado di sfruttarle convenientemente per la ricerca del cibo all'interno della tana, riuscendo a pervenire agli anfratti più riposti dove la femmina nasconde le riserve magnatorie, spesso escogitando astuzie non comuni per addivenire allo scopo. 
In considerazione delle suddette capacità, la femmina domestica spesso gli affida il compito di sorvegliare la pippiatura domenicale del raù, mentre ella è intenta ad altre opre femminili che devono essere assolutamente svolte la domenica mattina, poiché da esse dipendono la maggior parte dei destini dell'umanità. Il maschio domestico, dunque, questo esemplare -ricordiamolo- auto deambulante, perfettamente senziente, in grado di intendere e di volere e di riconoscere la forma e l'odore del raù, specie quando ci va ad azzuppare la fetta di pane dentro, viene dunque utilizzato all'uopo dalla femmina per codesta delicatissima missione, sicura che i prerequisiti minimi posseduti dal maschio domestico possano garantire la salvaguardia del prezioso prodotto culinario.
Purtroppo, nel manuale di etologia che viene fornito in dotazione, la femmina domestica si era scordata di leggere le ultime pagine della sezione relativa al maschio domestico, le quali si erano azziccate a causa di una goccia di smalto colata proprio durante la consultazione, così ella non è mai stata in grado di conoscere un curioso, ma determinante aspetto del comportamento del desso che anni e anni di studio hanno permesso di sintetizzare nella "metamorfosi in Don Ferdinando".
Personaggio del film "Così parlò Bellavista", don Ferdinando era così definito: "figura mitologica metà uomo e metà sedia. A memoria d'uomo nessuno mai lo aveva visto alzarsi da essa.". Secondo studi autorevoli pubblicati su Nature, il maschio domestico, non appena è incaricato della sorveglianza del raù, subisce un'improvvisa quanto inspiegabile metamorfosi in Don Ferdinando, divenendo ex abrupto totalmente privo di qualsivoglia capacità deambulatoria o sensoriale, assorto com'è nella consultazione del televideo, nella lettura della pagina sportiva, o nella formazione del fantacalcio (se il soggetto ha intorno ai trent'anni). 
La sua presenza fisica all'interno della cucina, dunque, equivale a quella di un frullatore e quando la femmina domestica, anch'essa dotata di fiuto fenomenale che le consente di sentire tutte le puzze presenti, passate e future, dall'altra parte della casa annusa la puzza di bruciato e si precipita, frantumando tutti i record su pista, per salvare in un conato disperato il prezioso prodotto dell'arte culinaria,  e gli domanda: "Ma lo senti che si sta azzeccando la salsa?", il maschio domestico risponde con stupito candore: "Come si sta azzeccando? Io non sento niente!". E ritorna a buttarsi con la capa in quello che stava facendo, incurante delle urla di disappunto della femmina domestica che prendono forma di appassionata filippica della quale lui, lo sappiamo, non ascolterà una sillaba.

Annalisa Scassandra