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martedì 29 dicembre 2015

Cinico natale: Binario

Nessuno può capire. Quando uscivo di casa per andare a scuola c’erano le persone che ridevano e mi dicevano totino totino, ma in che cosa ti devi diplomare, grammatica pilusa?
Io non ci davo conto, la gente sono ignoranti e non capiscono.
Allora ho lasciato la scuola e mi dissero cercati un lavoro onesto, vabbene, risposi.
Ma poi ho scoperto che il lavoro, quando è troppo onesto, vuol dire che uno si stanca pure troppo, insomma in  quel posto ci restai da natale a santostefano.
E allora mi sono cercato un altro lavoro, qui però, mi dissero, devi rigare dritto. Vabbene, risposi.
Quando uscivo di casa per andare a lavorare tutti per strada: totino totino, ma che ci vai a fare alla stazione? mi sfottevano e io non rispondevo, perché la gente sono invidiosi e non capiscono un cazzo. 

Facevo il binario - dipende i turni, certe volte pure il binario morto. Era un lavoro molto duro, specialmente quando i ragazzini – figlidibuttana – mi mettevano una moneta sui denti e poi aspettavano che ci passava sopra il treno.
È una vita dura, c’è gente che non lo capisce, neppure voi lo potete capire.
Perché non avete mai fatto il binario, di lavoro.
E niente, poi ho lasciato. Per adesso faccio l’albero di natale a parte di casa, con le palle le luci tutte le cose che ci vogliono. Ci ho pure la stella in testa.
Anche la vita dell’albero di natale è dura, specialmente a natale, che uno vorrebbe stare a casa sua e passarlo con la sua famiglia, e anche questa cosa che non ti puoi muovere, piantato nel vaso, il cane che ti vuole sempre pisciare sui pantaloni.
È dura la vita dell’albero di natale, voi non potete capire.
Perché non avete fatto mai l’albero di natale, di lavoro.

Raimondo Quagliana