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lunedì 29 febbraio 2016

Il freddo, i rigatoni, il caravan

Ha nevicato solo per un paio di giorni. 
Non ha mai smesso di fare freddo. 
Ieri per tutto il giorno non siamo usciti dal caravan, mi sono mossa solo per riscaldare l’acqua e fare il tè. Poi tornavo sul divanetto a leggere, la luce aveva un taglio strano, di sbieco, quasi gentile nel modo in cui investiva i caratteri delle pagine che sfogliavo. Mi alzavo solo per fare pipì.
Il caravan è piccolo, l’Inghilterra è grande, eppure non per questo non senti di dominare il mondo. Io e Jacky Jack sfidiamo l’inverno.
Abbiamo dato fondo alle scorte, sono rimasti solo fondi di pacchi di pasta, tutti formati che a metterli insieme combini un macello – rigatoni spaghetti pastina. Si potrebbe frantumare tutto, riduciamola e cuciniamo una minestrina, ha detto Jacky Jack. Poi ha avvolto quello che abbiamo raccolto in una stoffa, ha schiacciato la pasta con il palmo della mano.
Pastina in brodo, quello granulare.
La luce del giorno è durata poco.
A Vale of Health al mattino arrivano animali dalla campagna, hanno le corna, potrebbero essere daini o cervi, animali così. Di notte li sento muoversi, quando io e Jacky siamo abbracciati e una copertina leggera ci basta. Sino alle prime ore del mattino, poi la temperatura cala ancora e la copertina non basterebbe.
Una volta abbiamo dormito con le giacche addosso.
Oggi mi tocca uscire, c’è da andare alla lavanderia a gettoni, da comprare qualcosa da mangiare.
I soldi sono pochi. Ma basteranno. Potrei fare lezioni di italiano, se solo a qualcuno interessasse.

E penso al freddo e penso al cielo inglese che potrebbe assomigliare a quello che Lady Ramsey guardava dalla sua finestra. Con un libro in mano. Mangiando meglio di noi che in questo caravan non ci stiamo stretti per nulla, noi siamo piccoli, l’Inghilterra è grande, Vale of Health ancora ci fa stare bene.

(Simona)

Giorgio D'Amato