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mercoledì 2 marzo 2016

Pomodori

Affetto pomodori la mattina e il pomeriggio, tutto questo si ripete sette volte a settimana. Taglio trenta pomodori al giorno, che per una settimana fanno duecentodieci. Mi hanno dato questo lavoro quattro anni fa, e questo significa che ho sminuzzato e frantumato circa quarantamilatrecentoventi contenitori rossi.
Per un appassionato di botanica sarebbe l’occupazione perfetta, ma io non sono né un botanico né un appassionato. Questa relazione è cominciata passando da un commerciante di frutta per comprare tre banane e tre pomodori (in famiglia siamo tre, vogliamo evitare sprechi). Le banane si rivelano utili per abbandonarci al senso di sazietà, i pomodori li utilizzavo per farci l’insalata. Ogni essere vivente possiede un’insolita attrazione biologica, subisce uno dei più tragici fraintendimenti che ha dato vita alla storia di ognuno di noi. La nostra noia viene addomesticata dal dottore che ci sculaccia per farci respirare e dare importanza al nostro inconveniente. Il primo processo di rigenerazione cellulare avviene dopo sette anni dalla nascita. Si ripete esattamente sette anni dopo, e così fino alla morte naturale del nostro involucro primario. L'utilizzo del bagno rimane sensuale, i vicini riescono a guardarsi dalla finestra. Le banane, di questi tempi, sono quattro. Trenta centesimi per i carciofini sott'olio, la commessa che sghignazza perché è in corso un'erezione. Io affetto trenta pomodori sette volte a settimana, che in un anno fanno pressappoco diecimilaottanta.

Emanuele Scaduto