Google+

venerdì 4 marzo 2016

ScriviBertè - E la luna bussò

Ma che vuole questa pazza? Se ne va in giro di notte col chiaro di luna e bussa a tutte le porte del quartiere delle mànnare.
È la luna, dicono alcuni, lo fa perché ha la smania, quando c’è la luna piena bussa che si sente sola, che vorrebbe entrare, la musica le risate si sentono anche da fuori. E bussa. Ma che vuole?
Ogni mattina va alla discarica per raccogliere la stagnola. Le confezioni di sigarette, di chewing-gum e cioccolata, tutti noi da bambini abbiamo conservato la stagnola con l’illusione di raccoglierne tantissima e venderla per diventare ricchi. Luna la raccoglie ogni giorno, pezzetto per pezzetto, ma non l’ha mai venduta. Con la stagnola ha costruito una sfera luccicante enorme, una luna che riempie quasi una stanza, si vede anche da fuori, luccica attraverso la finestra.
Vive da sola, ha sempre vissuto qui nel quartiere delle mànnare. Il marito venti anni fa non si è visto più, scappato, partito, dicono, sudamerica, svizzera, s’è perduto in montagna, dicono, s'è buttato da un ponte, non si sa.
E di notte quando c’è chiaro di luna esce per strada e bussa alle porte dei vicini, fammi entrare, bussa insistente, che nessuno si è mai rischiato ad aprire una porta. Ma che vuole questa?

La trovano dopo una settimana, che già i topi hanno iniziato a mangiarle le orecchie. Non ha parenti, nessuna la cerca, poi spunta un nipote da lontano e ripulisce la casa, ma c’è il problema di questa sfera di stagnola che non passa dalla porta. E allora presto, chiamate qualcuno che la sappia tagliare in due!

Luna bussava bussava tutte le notti con la luna piena, aveva la smania, aveva la solitudine, chissà cosa voleva questa pazza, che dentro la sfera di stagnola ci hanno trovato suo marito.


Raimondo Quagliana