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venerdì 13 maggio 2016

Di necessità virtù


Dopo guerra, macerie, fame, degrado. L'entrata degli americani con le loro jeep, le gomme da masticare, il cioccolato, la loro generosità, la gente riversata lungo le strade a far festa e per la fine della guerra e per accogliere questi soldati belli, aitanti, alti. C'erano soldati americani anche di colore, in Sicilia mai s'era vista una persona di colore! 

Madre e figlie, giovani, belle come il sole, si incamminarono per quella via di campagna dove c'erano accampati i soldati. Giornata estiva, lungo i bordi della strada papaveri, margherite selvatiche, bianche, gialle, un paradiso di colori e di vedute allungando gli occhi all'orizzonte! Avevano tanta fame, dissero che i soldati pagavano bene, davano tanta roba da mangiare, erano generosi, avevano desiderio, bramavano di stare accanto a una donna, da tempo non ne avevano più avuto occasione. 
Si appartarono ognuno nel folto del verde della campagna rigogliosa, un grido della madre fa accorrere una delle figlie. Cosa c'è che è successo? Questo qui è sproporzionato, mi squarcia, toglietemelo di dosso! Era uno di colore. Niente problemi vieni con me, gli fece capire a gesti la figlia. Cambio di partner, e tutto si aggiustò. Non patirono più la fame, anzi, oltre alle provviste di cibo, arredarono meglio la casa. La gente evitava di frequentarle, era uno scandalo che non si poteva tollerare. Ma che importava... avevano cibo, indumenti, calze di nylon, giovani e focosi amanti occasionali! Nel tempo si fecero una bella posizione, una sposò un industriale, l'altra fece anch'essa un buon matrimonio e avviò una casa di intrattenimento, con delle ragazze giovani e bisognose. 
Tutte e due le sorelle si fecero le villette al mare, appartamenti in città e non ricordarono più la fame patita! Ebbero dei figli che non patirono la fame, essendo nati nel benessere costruito dalle madri con il sacrificio del loro corpo! Ma questo non è un caso unico, ma comune a tanta gente di cui ha dovuto fare di necessità virtù.

Pina Tomasello

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