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lunedì 16 maggio 2016

Due parole sull'albicocca

L’albicocca è un frutto che fa cantare.
Tu giri per i frutteti a Scillato, nel periodo della raccolta delle albicocche, senti cantare la gente, ognuno canta i suoi pezzi preferiti, roba anni sessanta sanremo rap arie di romanze, non c’è una canzone precisa dedicata all’albicocca di Scillato.
Si sente cantare in mezzo al fogliame e tu potresti pensare che ci sia una nuova specie di mammifero arboricolo che si è trasferita nei frutteti di Scillato, ha trovato il suo habitat e non vuole più andarsene.
Lo stesso fanno i cinghiali, ma quello è un altro discorso.


Si canta a Scillato, durante la raccolta dell’albicocca, alcuni ricercatori di canti e tradizioni popolari hanno avanzato l’ipotesi che si tratti di un rito propiziatorio sull’abbondanza del raccolto, che quando sente cantare - e la canzone gli piace - l’albero di albicocco si rallegra nell’intimo del suo midollo e produce più frutti.
Gli studiosi - loro fanno sempre delle congetture complicate - tirano fuori e mettono insieme paganesimo storia mitologia eccetera, ma il motivo è più semplice.
Le albicocche di Scillato, durante la raccolta tutti i raccoglitori cantano, devono tenere la bocca impegnata, cantano di tutto, s’inventano le parole e la musica, per resistere alla tentazione di mangiarsele.

Raimondo Quagliana