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lunedì 2 maggio 2016

ScriviBertè - Respirare

Un giorno ancora. Guerra sente e domani sarà ancora battaglia. E una battaglia decisiva. L'armatura nera le copre il volto e le fattezze. Nessuno deve sapere. La luna nasconde tra le nuvole l’effimera luce bugiarda e il destino di chi domani resterà vivo. Anche i sogni volano questa notte.
E il buio è difficile da sopportare.
Accende un fuoco e dietro di sé divampa bruciando la radura. Resterà cenere al mattino alla luce pallida di un'alba pesante che chiude il respiro prima che diventi giorno.
Meglio le ombre della notte in cui nascondersi e nascondere paure e demoni.
La paura di amare fa imbracciare la spada, sfidare – lei giovane donna inerme si lancia in battaglia alla testa di un esercito, rotea la spada e taglia teste alle orbite e, lavata del sangue, resta nel buio – prima di soccombere.
La paura è nelle ombre dell'anima, non è la notte o il nemico che incombe – è donna guerriera, vive per difendere il proprio sovrano, si sente l'arrivo nel passo pesante e negli zoccoli che affondano nel fango e nel grido di guerra come lo stridore del gheppio, lacera timpani che resteranno sordi.
Del giorno fa la sua prigione e lacci e catene mettono al giogo le paure che scoppiano di notte, ardono e bruciano nel fuoco che divampa. Crepita e brucia ogni cosa viva che striscia, dorme, sussurra nel buio, amoreggia anche, spera. Il fumo addensa l'alba, si libera dell'elmo nero e tra i capelli gialli la bocca respira avida, correndo verso dirupi intatti ansimando e senza respiro.
Prima che il nemico di giorno la uccida.

La paura d'amare.

Clotilde Alizzi