fare solo ginnastica non aiuta. chiediamoci sempre dove siamo.. azioni concrete.
italia, italia, siamo uniti da un
ritmo. i papillon sistemati a ritmo. le
sale dorate. a bordo le signore con i ventagli e i vestiti
da sera guardano con attenzione sotto. laggiù si guardano attorno il violoncello ha attaccato
con la prima nota, nuota nel tempo. sono ora in movimento entrano le ballerine
con i tutù cipria. cosa accade?
ccegliamo insieme, siate precisi. plie
italia, gloria insieme. ci inginocchiamo e cambiano atteggiamento, il pubblico si sventaglia
e si gode il gusto del momento. capiamo in che
storia siamo, potere.
indossa
la sciarpa rossa come fellini.
frutta ancora oggi l’armonia.
ho
attraversato la piazza intorno al duomo
un quadrato perfetto era
sera e nevicava uscita da quel momento ha smesso.
una classe di creativi con il
carica mac in mano avvista pernici nei giardini irreali.
questo
posto è pieno di energie ho dovuto chiamare un gruppo di angeli con la
ventiquattrore crediamo mappe originarie per sentirci al sicuro.
descriviamo la struttura ossea delle
orecchie delle lepri, per vedere che ci
siamo.
fuori c’è il sole ha appena piovuto e io vedo le ombre delle nuvole sulle
pozzanghere vanno così veloci che ne rimane un ombra.
il sole brilla, lei si sente carina come un cocker spaniel fulvo
con il pelo inzaccherato di fango. si sente
estremamente allegra , spigliata e sicura si sente dotata di frange e con una pelle setosa vede
il suo collo moderatamente
muscoloso. nuota e fa un moto discreto.
il polo
è uno sport per poveri uomini.
tafferugli per tutti come un tempo nelle taverne.
oro sugli spalti e a teatro sta per arrivare la primavera
sacra.
il sole brilla su di te ti dico che sembri
più bionda ti dico che sei più bella perché riduci della tua anima nazista. mi
giro e ti dico che hai gli occhi da matto, come se avessi attraversato tempo
separato lo spazio. lars von trier ha sviluppato un ordine cosmico per scappare
alla sua famiglia hippy ha voluto
mettere in ordine il mondo e progettare
cataclismi.
eppure non riesce ad uscire da quella da sola
con l’indice e il pollice ci vogliono sei mani per uscire vittoriosi.
respira
nella vasca di deprivazione
sensoriale. non senti niente sei al buio
flutti nell’ambiente senti il tuo peso.
sei al buio.
tatami sensoriali siedi a riva del fiume e guardi gli aironi appostati sugli
scogli a prendere i pesci, tu sei li che
guardi li osservi e pensi.
italia italia sei passato in farmacia e ti
hanno prescritto la malva per la tachicardia, storici di gabbiani nell’aria.
vibra basta il fiume.
sei
troppo paurosa, ti scavi
tunnel per proteggerti dal mondo
fuori. piano piano le tue orecchie si allungano e si coprono di pelo le unghie
si compattano e si allungano e i denti si ingialliscono.
piccole e
tumultuose onde cantano una canzone del risveglio. una piuma nell’aria. leggerezza ecco quello che sto cercando.
hai la capacità di creare catastrofi come
mondi bellissimi. dove ti rifugi ? chi
ti protegge?
ho
piantato un pesco per farlo fiorire in giardino, l’hai disseppellito e ne hai fatto una
collana.
cosa
ci servono i fiori o la frutta se a
noi dona la vita il sole?
sono leali, amano ogni altra guida e scout.
capiamo in che storia siamo potere.
sei ancora
debole? cosa suona l’orchestra fuori?
wagner o forse è vivaldi.
mi piace andare al cinema adoro il teatro
non guardo lo spettacolo guardo le facce.
ritmo la
fuori precisi nei tafferugli
delle tane.
non è
vero che sei una lepre nel è possibile
scavare le tane nella luna come
ti diceva tua madre.
lei
gira ciclica e ti nascondi,
tachicardia è per la paura di esprimere i sentimenti. il pescatore getta la
lenza al fiume, dietro graffiti.
nostra madre a quest’età era già madre e te
non sai neanche cosa farai fra una settimana.
cerchi annunci di lavoro per stare bene
bisogna crescere.
la sciarpa rossa di fellini che lui ti
aveva regalato al ritorno del nepal si è
intrisa della tua anima hai solo potuto
tagliare le frange nel tentativo di renderla più antica.
fare ciò che si deve o fare quello che ci
fa stare bene?
forza con il tocco esteriore.
hai
visto un ragazzo che correva e l’hai assunto come produttore solo perché ti ricordava chi era reale.
gli hai chiesto per caso se ha visto gesù?
gesù veramente ti ama?
mi ha abbracciato per scaricare la
tensione, io mi sono irrigidìta
come un iguana, io non credo in un dio in pvc trasparente.
applausi sipario.
Irene Dorigotti