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venerdì 5 maggio 2017

Fibromialgia - La tuta


Questi giovani vestono attillatissimi! È vero, ormai trovi solo la linea slim. Ed io lavoravo proprio in uno di questi negozi trendy, e per soli uomini per giunta.
Li vedevi indossare abiti che non davano spazio all'immaginazione.
Io invece avevo ricevuto una tuta dall'azienda, talmente grande che mi ci rotolavo dentro, una XXL con guanti, pedalini e tanti fiori di lillà, ovvero chiodi di qua e chiodi di là.
Che novità tirano fuori gli stilisti, per i clienti linee che esaltano il corpo, per noi commessi invece divise stimolanti in tessuto fibromialgico. Lo fanno per sollecitare il movimento, così stiamo sempre attenti… infatti, questa divisa mi teneva sulle spine.

Un pomeriggio entrò l'avvocato, che oltre ad essere un mio cliente era anche uno spasimante, uno scapolone che da sempre provava e riprovava lo stesso pantalone cinquanta volte, ma non riuscendo a catturare la mia attenzione diversamente, mi riempiva di complimenti: "signora che agile, che sveglia, tiene tutto sotto controllo lei, ma si fermi un attimo, si riposi".
Fermarmi? non sia mai, rischiavo di far cadere gli spilli che avevo sul palmo della mano.

La tuta non era molta bella ad onor del vero, un regalo dall’alto (io – giuro - non l'avrei mai chiesta).
Chi me la vedeva addosso diceva che non era fatta per me, mi rendeva goffa, mi toglieva femminilità… mi faceva sembrare una gran cafona, in termini poveri.
Se pur volessi restituirla non saprei a chi, il mittente sconosciuto.

Poco da discutere, devo indossarla comunque.

Maria Alotta